Uomo del mio tempo
Chiara Alessio - 22-03-2003
La guerra, ormai ripetutamente annunciata e minacciata,questa assurda modalità di risolvere le controversie, è arrivata, è una triste, vergognosa realtà! Rabbia e sconforto convivono con la consapevolezza che non è possibile arrendersi, che bisogna continuare a lottare, a credere che nasceranno davvero tempi nuovi, tempi di serenità e di pace. Mi trovo in profonda sintonia con i versi di Salvatore Quasimodo "Uomo del mio tempo"


Sei ancora quello della pietra e della fionda,
Uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
Con le ali maligne, le meridiane di morte,
-T'ho visto-dentro il carro di fuoco, alle forche,
Alle ruote di tortura. T'ho visto: eri tu,
Con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
Senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
Come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
Gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
Quando il fratello disse all'altro fratello:
"Andiamo ai campi." E quell'eco fredda, tenace,
È giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
Le loro tombe affondano nella cenere,
Gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.



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 Angelo    - 13-05-2004
Uomo del mio tempo è una di quelle poesie che giudico intramontabili. Perchè purtroppo non "scadrà" mai : l'uomo continuerà ad uccidere.Sempre. Con armi più evolute e con un istinto animale che non morirà mai: