Un anno scolastico dell'altro...mondo
Elena Miglietta ed Elisabetta Romano - 17-03-2003
Per noi dell’intercultura la “riforma” Moratti è già in atto


Il Coordinamento delle Scuole Pubbliche aderenti al Progetto "Il Mondo in un piatto di Feste" e della Rete di Resistenza in Difesa della Scuola Pubblica, intendono evidenziare i forti disagi che il taglio dei distacchi (e dei fondi) per gli alunni stranieri e per l'intercultura, produrranno agli insegnanti di classe, lasciati soli a gestire sia l'inserimento di alunni stranieri nuovi arrivati e l'insegnamento dei minimi linguistici, sia il recupero ed il consolidamento linguistico per gli alunni stranieri che ancora ne necessitano. Per gli insegnanti infatti, sia coloro che operano con gli alunni di origine straniera, sia per quelli di posto comune, i peggioramenti sono visibili: il numero degli insegnanti distaccati su Progetti Stranieri si è drasticamente ridotto e le previsioni lasciano intendere l'estinzione della figura di insegnante facilitatore linguistico/mediatore culturale, a fronte di un crescente ingresso di alunni stranieri nella scuola che a Milano, nella scuola elementare, tocca la punta del 18-20 %. Gli insegnanti di classe sono quindi oberati da un crescente aggravio di lavoro, che porta sempre di più ad una omologazione dell'insegnamento e ad un annullamento delle necessità dei singoli bambini di provenienza straniera lasciati quindi a se stessi.
Gli insegnanti distaccati rimasti, inoltre (facciamo notare che i tagli sono stati massicci in tutti gli ordini di scuola: materne e superiori posti 0, medie –50%), sono costretti a ridurre ed abbandonare le attività interculturali per provvedere all'emergenza linguistica. Si fa notare che l'abbandono o il ridimensionamento delle attività interculturali, rivolte a tutti gli alunni, va ad ostacolare un'attività innovativa che a Milano ha conseguito ragguardevoli successi, favorendo il rispetto delle altre culture e priva tutti gli alunni, soprattutto gli italiani, della possibilità di conoscere le culture del mondo e arricchire il proprio patrimonio culturale con una cultura più globale, meno localistica e geograficamente limitata.
Questa ricerca di conoscenza e confronto tra culture d'origine diversa, che va a prefigurare la scuola del futuro in una società multietnica, con la Riforma Moratti viene affossata.

CONTINUEREMO A BATTERCI INSIEME A STUDENTI, GENITORI E INSEGNANTI PERCHE’ QUESTO STATO DI COSE NON SIA DEFINITIVO



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