Cari amici,
mi permetto di inviarvi questa lettera aperta contro la Riforma Moratti e lo sfascio della Scuola Italiana nella speranza che vogliate aderire e diffonderla a tutti gli amici, conoscenti, familiari e colleghi.
L'adesione si può fare on line all'indirizzo www.informazionedocente.it.
Grazie
Mario -
CDL ITP Napoletani
DOCENTI TECNICO PRATICI PER LA SCUOLA PUBBLICA
LETTERA APERTA
al mondo politico e sindacale, alla società civile, all'opinione pubblica
Gli ultimi provvedimenti presi dal Governo in materia di Scuola Pubblica e la riforma Moratti, che è stata appena approvata, denotano tutti drastici tagli di risorse economiche ed una corrispondente riduzione di risorse umane e professionali; tutto ciò comporta ovviamente un notevole peggioramento della qualità dell'offerta formativa.
Di seguito si elencano, tra le disposizioni già prese e in via di attuazione, quelle più eclatanti:
- aumento del numero di alunni per classe e accorpamento di altre centinaia di scuole;
- 36.000 docenti in meno in tre anni;
- notevole riduzione degli insegnanti di sostegno (1000 unità in meno a fronte di un aumento degli alunni portatori di handicap);
- licenziamento degli insegnanti in perdurante situazione di soprannumerarietà
- riduzione delle attività di laboratorio con eliminazione della categoria dei Docenti Tecnico Pratici (con invito alla retrocessione, di una parte di loro, a qualifiche di livello inferiore)
- riduzione degli organici dei docenti dell'area tecnico-professionale e demolizione del saper-fare;
riduzione del tempo scuola a 30h (27h nelle medie) con peggioramento della qualità dell'offerta formativa e ulteriore notevole riduzione degli organici;
- saturazione a 18 ore della cattedre anche a discapito della didattica;
- ritorno al maestro prevalente, con conseguente taglio di decine di migliaia di cattedre;
- assunzione a tempo indeterminato di 21.000 insegnanti di religione;
- un terzo degli ausiliari e dei direttori amministrativi in meno;
- scelta dell'indirizzo scolastico a 14 anni e ritorno all'addestramento professionale;
- l'istituto dello "studente in affitto", con la consegna degli alunni dei professionali agli appetiti del mondo dell'impresa ed una scuola che deroga dal suo compito istituzionale di istruzione e formazione completa a favore di monoprofessionalismi indotti da Confindustria;
- riduzione a meri centri di formazione degli istituti professionali statali e di molti istituti tecnici e la regionalizzazione degli indirizzi;
- limitatissima copertura finanziaria tale da prevedere un rinnovo contrattuale misero.
Ritenendo che sia fondamentale per il Paese una Scuola Pubblica di ottima qualità libera, critica e laica pensiamo che una riforma della scuola - che punti a migliorarne ed ampliarne l'offerta formativa - non possa essere impostata in base a criteri di puro risparmio bensì debba garantire i necessari finanziamenti e darsi come obiettivo primario la motivazione e gratificazione professionale dei docenti e la stabilizzazione degli organici del personale tutto.
Solo in queste condizioni la Scuola Pubblica potrà assolvere egregiamente i suoi ruoli primari di essere fattore di coesione e promozione sociale e laboratorio culturale indispensabile per la formazione dei giovani e la loro attiva integrazione nella società.
Noi vogliamo che alla scuola Pubblica ed al suo Personale il Governo dia sostegno e certezze e che vi dedichi finalmente le risorse economiche indispensabili affinchè essa costituisca davvero il settore di investimento prioritario per il futuro dell'Italia.
Per questo chiediamo l'adesione a tale documento alla Società Politica (Partiti e sindacati, Parlamento, Governo, Istituzioni) e alla Società Tutta (Cittadini, Genitori, Studenti, Associazioni) allo scopo di difendere la Scuola Pubblica e di rifiutare il modello aziendale e della scuola di mercato, pretendendo una politica scolastica seria in materia di sostegno finanziario, riordino dei cicli e formazione tecnica, di reclutamento, di formazione iniziale ed in servizio, di valorizzazione professionale del personale della scuola e di tutela dei posti di lavoro.
I Docenti Tecnico Pratici della Scuola Italiana