Ricordo un articolo di Luigi Einaudi, quando esule dal fascismo scriveva
dalla Svizzera che <<.... come quel ministro francese, guardando l'orologio,
diceva: a quest'ora, nella terza classe di tutti i licei di Francia, i professori
spiegano la tal pagina di Cicerone; così si può dire di tutti gli ordini di scuole italiane.
Pubbliche o private, elementari o medie od universitarie, tutto dipende da Roma:
ordinamento, orari, tasse, nomine degli insegnanti, degli impiegati di segreteria,
dei portieri e dei bidelli, ammissioni degli studenti, libri di testo, ordine degli esami,
materie insegnate.....>>. Facile in questo caso descrivere l'ordinamento della
scuola italiana; arduo descrivere quello della scuola svizzera, che segue
invece un criterio del tutto opposto, quello della massima autonomia.
E non solo "autonomia amministrativa" ma soprattutto politica e finanziaria
per cui sarebbe piu' corretto parlare di 26 diverse scuole svizzere e per certi
versi di circa 3000 varianti comunali.
Vivo nel Ct. Ticino, a pochi Km dal confine italiano, ormai da 13 anni ed ho due
figli che hanno fatto le scuole elementari e medie ed ora si affacciano al liceo.
Ho anche seguito come genitore la vita politica scolastica, negli organismi
giuridici di rappresentanza previsti dall'ordinamento locale cantonale e quindi
ho avuto l'opportunita' di conoscere da vicino una realta' di vita scolastica ben
diversa da quella italiana, come dicevo a pochi Km (diciamo una decina).
Posso descrivervi quello che conosco direttamente.
Iniziamo dalla scuola elementare. 5 anni, come da noi. Differenze? Si'.
Sono di competenza comunale; idem per le scuole materne.
I comuni costruiscono le scuole e gli asili, assumono gli insegnanti,
pagano gli stipendi, comprano i libri.
Se qualcosa non va non scrivi al ministro o al provveditorato. Vai dal
Sindaco e lo tiri giu' dal letto. Capita in Italia che qualche burocrate distante
voglia chiudere una scuola elementare perche' nella sua griglia excel non risulta piu'
"economica". In un Comune svizzero che abbia un barlume di coscienza democratica
questo non accade; in caso di ristrettezze economiche prima rinunciano ad
altre spese: tutti hanno figli. Il sistema a ben vedere, funziona. Sia per i grandi
comuni che per quelli piccoli, che si riuniscono in consorzio per adempiere al
loro compito. Altre differenze? Si', lo stipendio degli insegnanti (ma forse questa
e' cosa nota) e' altissimo (circa il triplo , sia in termini assoluti che paragonati al
costo della vita, che qui non e' certo basso, rispetto a quelli italiani. L'insegnante
elementare tuttavia lavora per un numero elevato di ore (40 circa) ed i ragazzi sono
a scuola mattina e pomeriggio, salvo al mercoledi' pomeriggio ed al sabato.
La dotazione di sussidi didattici in ogni scuola e' notevole; i libri di testo sono
gratuiti, cosi' come il materiale individuale di cancelleria. Ho calcolato che
mentre nella scuola italiana il 95% e piu' della spesa e' data dalla voce stipendi,
in quella ticinese a seconda del tipo di scuola il costo del personale, docente
e di segreteria, e' tra il 60 ed il 75% del totale. Il resto e' dato da investimenti,
manutenzione, sussidi didattici.
Poi si passa alle scuole medie, di 4 anni. Le scuole medie sono di
competenza del Cantone, cosi' come tutte le altre scuole di ordine
superiore, universita' compresa. "Di competenza" significa che il cantone
costruisce le scuole, assume i docenti e li paga, prepara i programmi scolastici.
Anche qui i libri di testo ed il materiale individuale (matite, penne, gomme,
squadre, righe, quaderni eccetera) sono assolutamente gratuiti.
I primi due anni delle medie sono uguali per tutti, poi invece si verifica una
separazione in base alla attitudine ed al rendimento dell'allievo. In pratica
gli ultimi due anni delle medie vedono un mix di materie diverse (e con un
diverso numero di ore) a seconda che il ragazzo scelga un indirizzo
orientato al liceo o alle scuole professionali. Questo avviene sia tramite
colloqui individuali tra un orientatore ed il singolo allievo, sia preparando un
percorso facilitante fatto di diverse materie "attitudinali", nel senso che chi
e' piu' portato verso un gruppo di materie ed ha medie maggiori quanto a voti
potra' studiare piu' a fondo e per piu' tempo quelle discipline che saranno poi
alla base del prossimo livello educativo. Le scuole medie che ho potuto
visitare sono dotate tutte di aule attrezzate e di laboratori. Raramente
il ragazzo e' nella sua aula; ogni materia ha una sua aula specializzata,
quasi fosse all'universita'.
Anche alle medie il ragazzo e' a scuola 8 ore al giorno per 5 giorni,
salvo il mercoledi' pomeriggio. Ovviamente questo elevato numero di ore e'
dovuto sia al numero di lingue da studiare (che in Svizzera notoriamente e' elevato,
per via del quadrilinguismo) sia alle materie opzionali ed attitudinali
che si aggiungono al curriculum del ragazzo.
Finite le medie tutti (98%) proseguono gli studi (purtroppo come sappiamo
in Italia non e' cosi') e vanno nelle scuole scelte in base all'orientamento
fatto alla fine della seconda media. E' comunque possibile cambiare idea
se si "hanno i numeri" ed al volte si preferisce ripetere un anno per avere
la media che permette di accedere al liceo.
Il liceo (4 anni) e' anch'esso suddiviso in due anni, uguali per tutti
quanto a materie ed ore e due anni differenziati nell'orientamento
scientifico, umanistico e linguistico. Immutato l'orario scolastico;
otto ore al giorno per 4 giorni ed un giorno solo al mattino.
Chi finisce il liceo accede alla universita' ma anche chi invece segue
le scuole professionali ha in seguito la possibilita' di arrivare ad una
formazione di tipo universitario "breve" (sistema terziario).
Il problema della scuola svizzera e' che un conoscente che vivesse
a Zurigo potrebbe anche, a ragione, raccontarvi una storia diversa.
Magari li' le elementari sono di 4 anni e le medie obbligatorie di 5.
Ogni Cantone adotta il suo metodo e lo confronta con quelli degli
altri. Non so dire cosa sia meglio e cosa sia peggio ma so che
per esempio il modello ticinese della scuola media e' molto apprezzato
ed altri Cantoni e qualcuno lo stanno studiando per adottarlo. Una cosa
possibile solo per il modello federalista svizzero, che consente la pluralita'
e solo la pluralita' permette una vera scelta tra tante varianti.
Le scuole professionali preparano il ragazzo ad un centinaio circa
di professioni e l'immissione nel mercato del lavoro e' praticamente
garantita al 100%. La disoccupazione oggi e' circa al 2%.
Vedendo i grandi numeri, come appunto la disoccupazione, direi
che il sistema, anche se sembra complesso nella sua forte
differenziazione locale, funziona. Come dicevo tutti proseguono
nella scuola anche dopo l'obbligo, anche perche' senza un
diploma professionale nessuno verrebbe assunto. L'accesso ai
licei e' selettivo ed e' consentito solo a chi medie elevate (non basta
la promozione con la sufficienza) ma in base ai dati OECD il 21%
della forza lavoro e' laureato (in Italia solo l'8%) ed il 61% e'
diplomato (in Italia il 27%).
Come dicevo la scuola pubblica e' prettamente comunale e cantonale
e malgrado questo la spesa e' elevata, di qualche punto di PIL piu'
elevata rispetto a quella italiana.
Una ulteriore differenza, che puo' risultare disarmante, tra la scuola
svizzera e quella italiana e che non esiste .... il Ministero della
Pubblica Istruzione. Ogni Cantone ha il suo ed i 26 ministri
cooperano tra loro tramite un tavolo comune di coordinamento
Questa, in sintesi, una prima visione d'insieme della realta'
scolastica svizzera, sperando che ora vi sia meno sconosciuta.
Per chi vuole maggiori dettagli consiglio questi link:
http://rost.trevano.ch/~forti/edu_fed.html (pagina personale)
http://www.ti.ch/DIC/ (il sito del ministero cantonale dell'istruzione)