breve di cronaca
Viva o abbasso, sempre squola è. O no?
Quale riforma scolastica, quella di destra o quella di sinistra?

Paolo Latella


La Riforma Berlinguer è la madre della Riforma Moratti, tutte e due hanno grossi buchi e molteplici criticità.

La mia non è una considerazione di sinistra, perché sono stato sempre critico sulle scelte dei precedenti governi sulla scuola italiana.

Il problema della scuola è grave: bisogna rivalutare la funzione docente, bisogna parlarne di più sui giornali e nelle televisioni. Non basta “la notizia” sul contratto appena firmato o lo sciopero dei docenti, bensì sensibilizzare con una campagna informativa pari a quella proposta dal Ministero della difesa su come iscriversi all’accademia militare.

Pensi che un laureato in Informatica non sceglierà di insegnare questa materia perché non è conveniente, stesso discorso per il laureato in scienze della comunicazione, in ingegneria, in architettura, in agraria.

Bisogna alzare il livello della qualità della scuola incentivando seriamente i docenti che intendono svolgere il programma aggiornato ogni anno.

Maggiori controlli sulla didattica, la certificazione ECDL (patente europea all’utilizzo del pc) obbligatoria a tutti gli insegnanti di ogni ordine e grado, possibilità di utilizzare la scuola per offrire a tutti gli alunni veri corsi di recupero, pagati in modo serio e dignitoso. Oggi si è vincolati con gli IDEI (interventi didattici educativi di Istituto), in pratica ogni consiglio di classe può programmare un intervento “curativo” per gli alunni che necessitano di un corso di recupero per un massimo di dieci ore.

Si, lei ha letto bene, dieci ore.

Si può recuperare un intero trimestre o quadrimestre con soli dieci ore? Lo chieda al Ministro, i fondi a disposizione per ogni scuola sono sempre più risicati.

Si scende nel ridicolo quando per ovviare a questo problema, alcuni docenti devono rinunciare ai corsi per aumentare le ore ai colleghi che terranno le lezioni di recupero. Insomma la situazione è drammatica e nello stesso tempo paradossale.

Un altro caso è pronto in tavola: mai più progetti trasversali.

Le faccio un esempio: non ci sarà più l’insegnante di inglese in laboratorio insieme all’insegnante di informatica come sostegno didattico alla navigazione sui siti internet inglesi, oppure le simulazioni di azienda con i docenti di diritto e quelli di economia aziendale, o i docenti di laboratorio e i docenti teorici. Chi vuole farlo deve proporsi a mo di volontariato.

Saranno eliminate tutte le copresenze in tutti i laboratori di meccanica, ottica, agraria, informatica, elettronica, navale, ecc. perché il costo orario è troppo elevato.

Dispiace che il Governo, il Ministro e soprattutto le commissioni della Camera preposte a produrre nuove idee non recepiscano queste necessità e soprattutto non correggano gli errori delle vecchie leggi. Ce ne sono tantissime, ma purtroppo come ho scritto nell’articolo: “La scuola delle 3 I... mi consenta”, migliorare la scuola non è un biglietto da visita vincente per nessun politico almeno fino ad oggi.

Gli input sono quelli che ho descritto, spero che le forze di governo scelgano un’altra strada e improntino una legge che dia massima importanza alla cultura e all’istruzione e non esasperino ulteriormente i docenti italiani.

Paolo Latella

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