Ultime notizie: Darwin era un pericoloso positivista. Il positivismo è l'anticamera del marxismo. E poi si sa come vanno queste cose: si comincia con le tartarughe delle Galapagos, poi si passa al marxismo poi, in cerca di nuove emozioni, finisce che si diventa comunisti, si entra nel tunnel. Dunque, urge ripristinare la verità storica e scientifica sulla creazione: sei giorni tuttocompreso, Adamo, Eva e tutto quel bendidio (è il caso di dire) che fu creato. E il settimo giorno, riposo. «La teoria di Darwin è funzionale all'egemonia della sinistra», dice tale Cerullo Pietro, camerata creazionista di An. Lo segue garrula la Finijugeland di Alleanza studentesca, con convegno, volantinaggio e incontri istituzionali (il comune e la provincia di Milano, commissioni cultura). Insomma, se riuscite a immaginare nel 2003 un volantinaggio contro sir Charles Darwin (1809 - 1882) davanti al museo di Scienze Naturali, non vi hanno sciolto un acido nel cappuccino, no, è proprio vero. Corollario immancabile, la maschia indignazione perché i testi scolastici, soprattutto quelli di biologia, accettano supinamente la teoria di Darwin. E' la solita egemonia culturale della sinistra che nega l'evidenza di un dio barbuto, sopra le nuvole, che ha fatto tutto da solo. L'attacco ai libri di testo è un classico: dopo quelli di storia, si passa allo scaffale «scienze» e si comincia a sbianchettare. Però un conto è far sparire dieci anni, vent'anni, qualche decina di figuracce in orbace, il mascellone volitivo che discende dall'orango; un po' più difficile è cancellare un paio di secoli di pensiero, scientifico, sociale, politico e umano. Positivismo, Evoluzionismo, via! E giù a tagliar pagine dalla storia del mondo finché alla fine ti rimane in mano, appunto, il racconto immaginifico della Bibbia. Il compito è titanico, ma Cerullo Pietro - ardito e indomito - ci prova. Naturalmente può suonare bizzarro che si applichi al darwinismo tutta questa energia riformatrice, questo sforzo revisionista.
E che lo si faccia proprio in tempi di serrato darwinismo sociale, dove il debole soccombe e il forte comanda e mena. Ma d'altronde, come negare che la teoria evoluzionista abbia i suoi buchi, le sue domande senza risposta: se davvero si afferma il migliore, se sopravvive il più intelligente, che ci fa qui Gasparri? E non è forse darwinismo puro il tragitto di Silvio da semplice rampollo borghese a padrone del Paese? Rimboccarsi le maniche, darsi da fare, intraprendere: tutta la buffa propagandistica berlusconiana sembra puntare lì, a una selezione della specie in cui solo gli astuti arrivano in cima (ma anche essere amico di Bettino aiuta).
Dunque la faccenda si complica: abbiamo qui dei darwinisti sociali che contestano il darwinismo biologico. Che chiedono il ritorno alla Bibbia, che sembrano più disposti a credere alla faccenda della creta modellata che al passaggio millenario dalla scimmia all'uomo. Un saltino indietro di un paio di secoli che riserva sviluppi interessanti. Se si accetta il creazionismo, si può lentamente accettare tutto, fino ad arrivare alla teocrazia, per esempio, magari ai roghi, perché no, una prassi poco positivista ma sempre efficace. Va notato, en passant, che i sostenitori di questa alzata d'ingegno contro il "comunista" Darwin sono gli stessi che lanciano la crociata contro il mondo islamico, che si dicono orripilati dagli stati musulmani, che contestano l'estremismo clericale sì, ma quello dell'altra parte. Insomma, a guardarlo dal punto di vista dell'integralismo religioso, il salto all'indietro è ben più lungo, e sir Charles Darwin sembra appena un pretesto. Quel che si vuole veramente, qui, è un arroccamento ultrareligioso, sul modello delle comunità americane, di certi stati montanari e contadini capaci in ogni momento di vedere dio dalla loro parte e comunisti dappertutto. Ecco qui importato il modello vincente: finalmente anche noi abbiamo i nostri mullah, i pasdaran della teoria creazionista, disposti a bersi e a farci bere di tutto pur di fermare «l'egemonia della sinistra», di cui Darwin sarebbe un artefice. Sicuro che faranno strada, e proseliti, specie nelle scuole: ragazzi, parliamoci chiaro, chi ha più voglia di studiare la biologia e tutte quelle bugie di sinistra?
Maurizio Artoni - 24-02-2003
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Leggo sui quotidiani del 19 febbraio 2003 che Alleanza Nazionale sta per lanciare la "settimana antievoluzionista".
Pensavo che gli attacchi a Darwin e alla sua teoria fossero prerogativa dei gruppi religiosi più retrivi e integralisti di oltreoceano. Mi sono sbagliato.
Non so se ridere o piangere.
Ridere, perchè il vecchio caro Charles è messo sotto tiro da parte della destra politica più becera e cialtrona del pianeta, e questo, se vogliamo, è un motivo di onore.
Piangere, perchè pare proprio che quasi 150 anni di dibattiti, discussioni, polemiche, siano passati invano per questi analfabeti della biologia.
Ma non sono così ingenuo da pensare che siano i destini delle teorie biologiche ad interessare costoro.
Dopo la censura sui libri di storia, ora è la volta dell'Evoluzione.Toccheremo mai il fondo?
Negli USA, le sette religiose creazioniste trovarono orecchie sensibili ai tempi di Reagan e ottennero che nelle scuole, accanto alla teoria di Darwin, venisse insegnato, con "pari dignità", il racconto biblico della creazione. E' questo che vogliono i creazionisti nostrani?
Dopo l'esposizione della bandiera della pace, atto sommamente sovversivo, dovremo sfilare in corteo agitando "l'origine delle specie" ?
Saluti evoluzionisti.
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Fabrizio Fratus - 17-09-2004
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Bene, leggo che i beceri sono coloro che vivono nel dubbio e che non hanno certezze.
Chiedo di proporre al mondo scientifico le prove empiriche di un passaggio da specie a specie...a scusate non vi sono prove...peccato ma restiamo fedeli alla teoria materialista su cui poggiano tutte le ideologie negatrici di una trascendenza dell'uomo.
W il dubbio. |