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Legambiente e WWF al corteo di sabato
Fuoriregistro - 14-02-2003
15 FEBBRAIO CONTRO LA GUERRA
LEGAMBIENTE: "L'AMBASCIATORE USA VENGA AL CORTEO DI SABATO,
C'È UN PAESE CHE VUOLE LA PACE"
L'ASSOCIAZIONE AMBIENTALISTA INVITA MEL SEMBLER
A OSSERVARE L'EUROPA CONTRARIA ALLA GUERRA PREVENTIVA


"Il 12 settembre Roma si mobilitò e decine di migliaia di persone sfilarono
per le vie del centro per manifestare la propria solidarietà alle vittime
dell'attentato alle due torri e agli Stati Uniti. A quella fiaccolata
Legambiente c'era. E ci sarà anche sabato, al corteo per la pace. Con una
continuità di ragionamento che nasce dalla convinzione che il terrorismo non
si sconfigge con una guerra preventiva all'Iraq e che anzi l'opposizione al
terrorismo si lega alla necessità di una politica che porti a una pace
duratura e non a un nuovo conflitto, deciso unilateralmente dagli Usa. Venga
dunque l'ambasciatore americano, venga Mel Sembler a guardare di persona le
centinaia di migliaia di manifestanti che scenderanno in piazza sabato
prossimo. Guardi le tante anime del corteo, scopra che c'è un'Italia che
vuole la pace, che cerca soluzioni diverse dall'uso delle armi per
contrastare il terrorismo e la guerra".
Legambiente polemicamente invita l'ambasciatore Usa in Italia, Mel Sembler,
a osservare sfilare il corteo per cercare di capire e interpretare le
ragioni di chi si oppone al conflitto. "Non gli chiediamo certo di sfilare
con noi - sottolinea Legambiente - ma di trovare un punto di osservazione e
provare a vedere che ci sono tantissimi italiani, tantissimi europei che
discutono, partecipano, si interrogano e si schierano su un argomento che
condiziona inevitabilmente le nostre vite e le nostre coscienze e che non
considera che una vicenda così pesante per la comunità internazionale si
possa risolvere con un game over, come se fosse solo un videogioco".




Il WWF aderisce alla marcia contro la guerra in Iraq, che avrà luogo a Roma
sabato 15 febbraio. Il messaggio di Fulco Pratesi.


"La piena adesione del WWF alla manifestazione contro la guerra prosegue
nella linea che abbiamo già avviato con l'adesione alla marcia della pace di
Assisi del 2001 e si colloca nel rifiuto di ogni guerra. La nostra missione
è quella di arginare il progressivo degrado dell'ambiente naturale e di
costruire un futuro in cui la specie umana possa vivere in armonia con la
natura, tutto questo ancor più in un mondo sempre più profondamente
instabile dal punto di vista ambientale e sociale".

"Nel caso specifico della guerra in Iraq, emerge in maniera ancor più
clamorosa il problema del controllo delle fonti di combustibili fossili da
parte di paesi che, pervicacemente, continuano a non voler sottoscrivere
impegni per le limitazioni dei gas ad effetto serra e che non si avviano
decisamente verso la promozione di un sistema energetico ed economico che
privilegi le fonti rinnovabili".


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