Non mi dimenticherò mai di te
Angela Barlotti, Fabio Mariani - 11-02-2003
Cara Nonna Maria,
il 1996 è bisestile
e a me ha già potato iella



3 gennaio 1996

Cara nonna Corinna,

Grazie per le risposte sulla guerra, anzi su tutte e due le guerre mondiali; le informazioni che mi hai dato mi serviranno anche a scuola.
Io spero che tu abbia passato un buon Natale, io si mi sono divertito
molto perché nei giorni prima e dopo Natale è nevicato e per me la neve a Natale è un buon segno, prima d'ora non aveva mai nevicato a Natale, almeno per quello che ricordo.
Anche quest'anno Babbo Natale è venuto portandomi doni sia a casa mia sia a casa dei miei nonni, regali molto belli.
Io ho passato l'ultimo dell'anno a casa di un mio amico che abita a Porto Corsini, eravamo in molti, tutti gli amici del mare. Allo scoccare della mezzanotte io e il mio amico siamo subito usciti a fare scoppiare i petardi mentre gli adulti erano in casa a brindare e a festeggiare.
Sono state vacanze divertenti e felici anche se ho avuto un po' di raffreddore.
Come trascorrevi il Natale da piccola?
Ricevevi molti doni?
Cara nonna Corinna mi potresti raccontare qualcosa sull'aereo Pippo? La maestra ci a cantato una canzone sull'aereo Pippo. Se la conosci mi potresti scrivere le parole.

TI MANDO UN BACIONE
E UN ABBRACCIO E TANTI SALUTI CON AFFETTO

da Francesco





Ravenna, 13 marzo 1996

Caro Francesco,

ho letto con piacere che hai trascorso delle vacanze natalizie molto divertenti, ti ringrazio molto anche per il bel disegno.
M chiedi come si festeggiava il Natale quando io ero bambina, è molto semplice risponderti.
Il nostro divertimento era andare a mezzanotte alla S. messa, ci si recava in chiesa con tutta la famiglia ed i parenti e quindi ci trovavamo anche fra noi bambini: fratelli e cugini, il momento più bello era quello in cui il sacerdote scopriva il bambino Gesù.
Per il resto c'era poca differenza fra il natale e gli altri giorni, i regali erano un lusso che non conoscevamo neppure, si compravano solo cose utili e solo quando era necessario. Il giorno di Natale si mangiavano i cappelletti, questa era l'unica differenza fra il Natale e gli altri giorni.

La Pasquella

Invece per l'Epifania venivano a cantare davanti alla porta di casa, alcuni
uomini accompagnati dal suono della fisarmonica, cantavano:

Viva viva la pasquella
Aprite la porta che fuori c'è la morte
E dentro c'è allegria
Viva viva l'Epifania
E la bella compagnia
Noi offrivamo loro da bere e da mangiare.


Aereo Pippo

Riguardo all'aereo Pippo della II guerra mondiale ed alla canzone, penso che siano due cose separate.
L'aereo era stato chiamato Pippo, ma non ce n'era uno solo, chiamavamo così l'aereo di ricognizione che passava quasi tutte le sere per poi bombardare la città.
Invece la canzone Pippo non la so veniva cantata alla fine ella guerra o meglio nel dopoguerra.
Comunque, visto che la nostra maestra è riuscita a trovare le parole della canzone, te la mando così potrai cantarla con i tuoi amici.
A proposito di amici e compagni di scuola, ormai stai per terminare la scuola elementare. Ti dispiace lasciare i tuoi compagni e la maestra?
Che cosa pensi che ti mancherà di più un altr'anno, quando sarai nella scuola media?
Leggerò volentieri la tua risposta, un abbraccio ed un bacione

Nonna Corinna

Pippo non lo sa

Pippo non lo sa ma quando passa ride tutta la città
E le tatine dalle vetrine gli fan mille mossettine
Ma lui con grande serietà saluta tutti e fa un inchino e se ne va
Si crede bello come un Apollo e saltella come un pollo
Sopra il cappotto porta la giacca e sopra il gilè la camicia
Sopra le scarpe porta le calze
Non ha un botton e con i lacci tiene su i calzon
Ma Pippo pippo non lo sa
E serio serio se ne va per la città
Si crede bello come un Apollo e saltella come un pollo



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Cara Maria,

Sono sempre molto felice di leggere le tue lettere. Mi sono venuti i brividi leggendo il racconto dei tuoi ricordi di guerra!… per fortuna ora non c'è la guerra in Italia

Orrore della guerra

E' molto importante, però, conoscere l'orrore della guerra, attraverso le
testimonianze, affinché gli uomini capiscano l'importanza di vivere in pace!
Natale, per me, quest'anno è stato SUPER. Babbo Natale mi ha portato due regali stupendi: il gioco del professor horrilibus per fare vere caramelle di gelatina a forma di mostri (ragni, scheletri, scorpioni) e… sogno dei miei sogni… un buono per un cucciolo di cane vero a mia scelta. Devi sapere che l'estate scorsa è morta Vanessa, una delle mie due cagnoline e io speravo tanto di poterne avere un'altra così Duchessa la mia lupetta, non sarebbe più stata triste.
Sono proprio una bambina fortunata! E tu come hai trascorso il Natale? Hai mai visto Babbo Natale e la Befana? Ti portavano dei doni quando eri bambina? A proposito della guerra, a quel tempo si ricevevano le notizie sulla guerra? Con quali mezzi?

Un grosso abbraccio e un bacione
da Simona.

Colmi

Qual è il colmo… per uno sciocco?
chiamarsi Eugenio,

per un pianista?
cadere per le scale.



Ravenna, 13 marzo 1996

Cara Simona,

ho letto con piacere la tua lettera, adesso posso dire di stare bene, ma ho avuto una brutta influenza che mi ha tenuto a lungo a letto. Invece per Natale purtroppo i miei familiari stavano poco bene perciò ho trascorso le feste con un po’ di tristezza e solitudine
. Il 22 dicembre è venuto Babbo Natale a portare i regali, a me ha dato una bella bottiglia di profumo. Il giorno seguente ci ha fatto visita una dipendente della casa Protetta che, subito dopo il suo matrimonio, ha voluto portarci i confetti. Era una sposa molto bella, originale, infatti aveva un vestito rosso e in quell'occasione abbiamo conosciuto anche suo marito.
Il giorno di Natale ho assistito alla S. Messa, celebrata dal Vescovo e poi ho pranzato nel nostro salone-ristorante per quel giorno c'era un menù speciale, proprio da gran ristorante!
Mi chiedi che cosa spero che porti l'anno nuovo: la salute per tutti. Quando c'è la
salute c'è tutto perché con la buona volontà ci si possono procurare altre cose. E poi se ci pensi bene chi è sano non è neppure affamato. Penso che se nel mondo fossimo tutti in salute, ci sarebbero tanti problemi di meno.
A te auguro di poter soddisfare i tuoi desideri. A proposito che cosa ti auguri per il prossimo anno scolastico visto che cambi scuola?
Un abbraccio ed un bacione

Nonna Corinna


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Ravenna, 21 gennaio 1996

Caro Lorenzo,

ti racconto come ho passato il capodanno. Alle 11 di mattina della vigiglia di Capodanno sono andato a comprare i fuochi per la sera. Subito dopo mangiato ho chiamato i miei amici Lorenzo ed Elisabetta e, dopo una partitona alla pista delle macchinine "polistil", siamo arrivati a sera. La mamma aveva preparato una "montagna" di tartine, bignè, salatini e cioccolatini. Abbiamo aspettato la mezzanotte e poi, stappato lo spumante, ce lo siamo tirato un po’ addosso. Dopo un po’ di tempo siamo andati giù in piazza e abbiamo acceso i fuochi. C'erano girandole, razzi, mega-petardoni, fumogeni, razzetti e fontanelle. Finito lo spettacolo "pirotecnico" siamo saliti in casa e ci siamo abbuffati di tutta la roba sulla tavola e ci siamo raccontati le barzellette
.
Te ne racconto una molto bella:

"Un bambino all'esame di italiano viene interrogato dal professore: "Quante T ci sono nella parola contratto? - Ce ne sono tre - risponde il bimbo
Bene, e nella parola tutti?- l tre tre
Bravo! E nella parola can-can?
Sono in-finite!
Perché? Chiede i professore
Perché risponde cantando ta,tatatata ta ta, tatatata ta ta,tata tata ta, tatata ta, ta, tata,tata,tata,tata…."


E tu come lo passavi il capodanno da bambino? Puoi raccontarmi qualche notizia sulla guerra? crivimi al più presto.

Saluti
da Nicola



Ravenna, 6 febbraio 1996


Caro Nicola,

ho gradito molto la tua lettera ed ho anche apprezzato il tuo disegno, è proprio bello, ed è stato colorato in modo un po’ diverso dal solito.
Mi chiedi come si trascorreva b>l'ultimo giorno dell'anno durante la mia infanzia: gli adulti facevano qualcosa di diverso, ad esempio andavano a mangiare al
ristorante, ma non portavano con loro i bambini. Nei paesi come il mio, Russi, a
mezzanotte c'erano i fuochi d'artificio organizzati da due o tre persone, i bambini invece facevano scoppiare per la strada le castagnole, cioè i petardi.
Nella tua lettera leggo che vorresti qualche notizia sulla guerra. Come già sai io non ho combattuto né la I né la II guerra mondiale, ma quest'ultima guerra colpì maggiormente tutta la popolazione italiana, perciò anch'io la ricordo con tristezza.
Quando scoppiò la II guerra mondiale la radio ed il giornale diffusero la notizia che passò velocemente di persona in persona. A quei tempi non c'era l'abbondanza di notizie che ci sono oggi, sappiamo solo che non c'erano dei buoni rapporti tra l'Italia e la Grecia e che invece la Germania era alleata con l'Italia. Io penso che nessuno fosse contento della guerra, perché quando c'è una guerra si può essere uccisi da un momento all'altro, ma chi era d'accordo con il fascismo si mostrava soddisfatto di questa decisione.
Mi auguro che questa brutta esperienza possa servire da esempio per i giovani e che gli italiani non debbano mai più entrare in guerra contro un altro stato.
Ma ora parliamo di cose un pò più allegre, quando riceverai questa lettera probabilmente saremo verso la fine dell'anno scolastico; sei contento di terminare la scuola elementare?
Spero di ricevere ancora tue notizie.

Un abbraccio ed un bacione
da Nonno Lorenzo


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Cara Giuseppina,

Buon Anno nuovo in ritardo. Il 1996 è bisestile e a me ha già portato iella. Per
capodanno ho fatto scoppiare molti petardi, i mini ciccioli, castagnole… mi sono divertito molto. Mi sono fatto male già da capodanno: infatti ho strisciato sul muro un petardo, ma ci ho strisciato anche il dito indice destro che adesso ha una piccola crosta.
A mè per Natale mi hanno regalato: Prof. Horrilibus da mangiare (Horribilus è un piccolo laboratorio che ti permette con acqua e delle bustine di fare dei miscugli, poi si possono mangiare o bere) uno scotc evidenziatore, un orologio da polso, un metal detector, un microscopio, un para ginocchie, para gomiti per pattinare, computer per la bici, un libro, 50.000 da parte dei nonni materni e 50.000 da parte della nonna paterna.
Nella calza del befana ho trovato invece dei soldi di cioccolato.
La 5° elementare è molto difficile infatti tutti i pomeriggi me li passo a fare i compiti e non ho mai tempo di andare a pattinare di fronte alla Giocheria fantastico in via faentina. n quanto al 1996 proverò a farmelo amico facendogli un discorsetto in cui gli prometto che non dirò più che lui porta iella, ma che io starò più attento a scuola in modo da diventare un bravo scolaro.
Ora ti mando un bacione perché il tempo corre e io devo finire i compiti.

Un gran saluto
da Alessandro


Barzelletta

Ci sono due uomini che uno si chiama sei e l'altro perseo, e questi due si danno appuntamento in via Odoacre alle ore 19.30 e a quellora è buio e c'è la nebbia e sei chiede sei perseo? E perseo risponde: trentaseo!



Ravenna, 17 febbraio 1996

Caro Alessandro,

ti ringrazio per gli auguri d buon anno e li contraccambio. Mi scrivi che per te il 1996 è incominciato male, ma, sai, ad usare i petardi c'è da mettere in conto anche il rischio di farsi male. In compenso ho letto che hai ricevuto tanti bei regali. Anch'io ho avuto la visita di babbo Natale, è venuto il 22 dicembre mentre eravamo tutti a pranzo nel nostro ristorante ed ha distribuito un pacchetto a ciascun anziano. Io ho ricevuto quello che desideravo: un grembiule con due comode tasche da usare tutti i giorni per riparare i vestiti mentre faccio "I miei
lavori"
cioè lavo, pulisco le camere, rifaccio il letto e curo le mie piantine.
Adesso per Natale si usa fare dei regali costosi e poco utili, ma io preferisco qualcosa che posso usare sempre, come si faceva una volta quando ad esempio si regalava una camicia da notte o della biancheria. Era una tradizione avere una camicia da notte nuova per le feste, si diceva che si risparmiava una malattia.
Mi scrivi che la V elementare è molto difficile, ma che tu hai intenzione di diventare un bravo scolaro. Sarà meglio! Dico io che non ho avuto la fortuna di studiare a lungo. Un altr'anno, se sarai promosso, dovrai andare alla scuola media e le pretese degli insegnanti saranno sempre maggiori. Sei contento d finire la scuola elementare? Quali progetti hai per il futuro?

In attesa di una tua risposta ti abbraccio e ti mando un bacione.
Nonna Giuseppina


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Ravenna, 21 gennaio 1996

Cara nonna Giuseppina,

sono molto contenta di avere ri-lettera. Il Natale lo passato molto bene perché sono andata in montagna. Il giorno dopo il nostro arrivo ha fatto una nevicata pazzesca e pensa: mezzo metro di neve. Mi era venuta una grande voglia di uscire, mi sono preparata e sono andata a sciare: che meraviglia!
-Oggi è capodanno!- Queste erano le parole dette dalla gente.
Alle ore 6.30 sulla pista da sci ho la fiaccolata con i maestri di sci, alla fine della pista essi hanno acceso la scritta Buon Anno, sono venuti altri maestri che portavano in fila orizzontale le fiaccole colore rossa, bianca e verde cioè la bandiera
italiana. Uno spettacolo meraviglioso.
Ti volevo ringraziare delle informazioni sulla guerra, sono molto contenta che non ha sofferto nella guerra con i tedeschi.
E tu come li hai passato il Natale?

Un bacione dalla tua
Chiara



Ravenna, 21 febbraio 1996

Cara Chiara,

ho letto con piacere la tua lettera e mi è piaciuto molto il tuo disegno.
Dalla descrizione che mi hai fatto immagino che tu abbia trascorso proprio un bel capodanno.
Purtroppo io, invece, durante le vacanze di natale ho avuto l'influenza, però anche se non ho potuto assistere alla S. messa ho potuto ugualmente vedere il vescovo che è passato a farmi un saluto.
Oltre questa visita importante, qui alla Casa protetta è venuto anche Babbo natale che ha distribuito caramelle e regali, a me ha portato un comodo grembiule da poter usare tutti i giorni mentre faccio i miei lavori domestici.
Anche quando ero bambina si usava fare per natale dei regali utili ed io li ho sempre preferiti perché non mi piace che si sprechino i soldi in sciocchezze che poi non si sa neanche dove mettere.
Sei d'accordo con questa mia idea?
Spero che mi scriverai ancora, ormai stai per finire la scuola elementare, sei contenta?
Ti senti emozionata all'idea che un altr'anno sarai nella scuola media?

Un abbraccio
Nonna Giuseppina


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20.01.95

Cara nonna Maria,

Lo sai che ho trascorso un bellissimo Natale?
Prima di tutto, quando mi sono svegliata, sono andata ad aprire i regali: ho ricevuto un orologio con il cinturino ricoperto di pelo sintetico bianco; un vestito, una bambola e una bicicletta nuova color verde.
Siamo andati, poi, dai parenti della mamma, in campagna e la prima cosa che abbiamo fatto è stato distribuirci i regali, poi abbiamo mangiato.
La sera, a cena, siamo andati dai parenti del papà e ci siamo scambiati i regali.
Il capo d'anno l'abbiamo trascorso dagli amici dei miei genitori, abbiamo cenato e abbiamo osservato i fuochi artificiali.
La Befana, invece, mi ha portato una bambola di porcellana, un video-gioco e un vestito.
Il giorno prima di andare a scuola siamo andati ancora a Longastrino per trascorrere una giornata insieme ai parenti; poi la sera, sono andata in pizzeria da Scaì, per festeggiare il compleanno di Maria Eleonora, mia cugina che compiva 13 anni.
E tu come hai trascorso le feste?
Vorrei farti un'altra domanda sulla guerra:
come si ricevevano i messaggi e le notizie? C'era la radio?

Un bacione da..
Chiara

Un acrostico sulla guerra


SanGue
Urla
orrorE
aRtiglierie
Rabbia
irA




Ravenna, 15 marzo 1996

Cara Chiara,

mi fa piacere leggere che hai trascorso un bellissimo Natale.
Anch'io non mi posso lamentare non ho più l'entusiasmo della gioventù, però ho ancora la salute, la serenità e la voglia di rendermi utile e questo è molto, considerata la mia età.
Mi chiedi come ho trascorso il Natale, a dire il vero i festeggiamenti sono iniziati alcuni giorni prima.
Il 22 dicembre è venuto Babbo natale che ha distribuito i suoi doni a tutti gli ospiti della casa protetta.
A me ha dato un pacchetto che conteneva dei fazzoletti da naso.
Il 23 dicembre invece abbiamo ricevuto la visita di una dipendente della Casa, che si è sposata e subito dopo è venuta a portarci i confetti.
Era una sposa veramente originale perché aveva il classico abito da sposa, di colore rosso, forse ha scelto questo colore perché eravamo vicini a Natale.
Infine il giorno di natale è venuto il vescovo a celebrare la S. Messa e a pranzo abbiamo trovato sui tavoli il menu dentro ad un cartoncino verde a forma di albero di Natale.
Ho visto che nella tua lettera mi fai delle domande sulla guerra, mi chiedi se c'era la radio. Si, esisteva la radio, ma era un lusso, l'avevano le famiglie ricche, oppure era nel bar del paese.
A casa mia non c'era, capivamo come stava andando la guerra da quello che vedevamo: c'erano gli aerei che bombardavano e avevamo i cannoni tedeschi davanti a casa.
Quando i tedeschi furono costretti ad andarsene dalla rabbia puntarono un cannone nella direzione della nostra casa e spararono, purtroppo uccisero i nostri affittuari: marito, moglie ed un figlio.
Anch'io però vorrei farti qualche domanda, sei contenta che tra poco terminerai la scuola elementare?

Spero di ricevere presto una tua lettera.
Nonna Maria


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