NO WAR !
Didaweb - 08-02-2003

DIDAWEB

SOTTOSCRIVE L'APPELLO DEI MOVIMENTI SOCIALI EUROPEI
ED ADERISCE ALLA GIORNATA INTERNAZIONALE
CONTRO LA GUERRA
DEL 15 FEBBRAIO







Noi donne e uomini di scuola interveniamo e prendiamo posizione per la Pace a partire dalle sedi e dai contesti del nostro lavoro educativo e come atto dovuto alla funzione culturale e sociale che svolgiamo.

Le iniziative che in questa direzione stiamo realizzando, le risposte che giungono da parte di insegnanti, genitori, studenti e studentesse, operatori ed operatrici , tutto quanto nelle stesse nostre aule avviene, rappresentano voci ed elementi significativi di un piu' grande movimento di opposizione alla guerra.

Ne facciamo parte a pieno titolo in quanto espressione collettiva di cittadinanza responsabile e perche' convinti che del fare libero della nostra professione l'orizzonte della pace sia premessa, sfondo e filo conduttore.

Ci rivolgiamo perciò a tutte le componenti scolastiche e a tutti coloro che con esse quotidianamente interloquiscono e collaborano (educatori, mediatori culturali, associazioni) affinche' assumano il "ripudio della guerra" e con noi costruiscano luoghi e laboratori di critica , di ricerca, di dialogo, che siano spazi di nuova cittadinanza e costruzione di pace.

La comunità Didaweb in particolare mette a disposizione i propri spazi web come strumenti di informazione, scambio, incontro e progetto collaborativo e invita tutte e tutti a rispondere a questo messaggio inviandoci proposte, idee, sollecitazioni, testi e spunti di riflessione.


La guerra alimenta se stessa e solo nella pace si può trovare la sicurezza.



Per inviare il tuo messaggio scrivi a:
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Per accedere alle aree web dedicate alla pace:

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la pace nelle nostre mani



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 Gianni Mereghetti    - 10-02-2003
Il sentiero che porta alla pace è quello di domandare a Dio uno sguardo di simpatia totale all’uomo: non all’umanità, ma ad ogni singolo uomo. Per questo dentro il mio lavoro di insegnante, prima ancora che in una iniziativa a favore della pace, io vi contribuisco realmente con la gratuità con cui ogni mattina guardo ognuno dei miei studenti, così che la pace sia l’avventura quotidiana dello sguardo, che prende me, lo studente del primo banco, e va fino a Saddam, a Bush, al militare americano appostato ai confini dell’Iraq e al bambino iracheno che sta attendendo impaurito il primo colpo di fuoco della guerra.

Questa è la pace, un impegno pieno di cuore e di ragioni a creare un contesto sociale in cui ogni uomo valga più di tutto il mondo: è questa la pace che io voglio servire, tentando di rompere l’estraneità e l’inimicizia di cui è intessuta la convivenza scolastica.

Non l’assenza di guerra, ma la positività dei legami è l’orizzonte di quella pace di cui tutti abbiamo bisogno, tanto che il domandarla a Dio è la posizione più realistica, e un impegno che non nasca da questa posizione finisce per essere contraddittorio alla pace stessa, anche senza volerlo.

E’ per questo che, pur rispettando le iniziative per il 15 febbraio, non vi parteciperò. Siamo in molti ad essere contro la guerra, ma si sta su due fronti diversi, il mio è quello in cui la pace è la dimensione dello sguardo all’altro uomo, non quello in cui la pace si identifica con l’assenza di conflitti, tanto da essere disponibili a sacrificarvi la propria identità

Da ultimo una citazione. Oggi Giovanni Paolo II ha detto: “Occorre moltiplicare gli sforzi. Non ci si può fermare di fronte agli attacchi del terrorismo, né davanti alle minacce che si levano all'orizzonte. Non bisogna rassegnarsi, quasi che la guerra sia inevitabile. Alla causa della pace offrite, cari amici, il contributo della vostra esperienza, un'esperienza di vera fraternità, che conduca a riconoscere nell'altro un fratello da amare senza condizioni. E' questo il sentiero che conduce alla pace, un cammino di dialogo, di speranza e di sincera riconciliazione.”

E’ questa la strada da prendere e da percorrere fino in fondo, a cominciare da me!