Puglia: politiche scolastiche deleterie
Alba Sasso - 06-02-2003
Gli effetti deleteri delle politiche del Centrodestra e del Ministero dell'Istruzione in materia di Scuola, Università e Ricerca cominciano a essere avvertiti in tutta la loro gravità anche in Puglia.


Nell'Università di Bari, il Senato Accademico, per fare fronte alla necessità di risparmiare risorse, delibera di tenere spenti gli impianti di riscaldamento il sabato e di avviare la sperimentazione della settimana corta a partire da luglio. L'Università, insomma, per rimediare alle politiche di tagli e di riduzione degli investimenti imposte dal Governo e dal Centrodestra, è costretta a sacrificare i servizi e l'offerta didattica, e a mortificare la qualità della vita di docenti e studenti.

Sul fronte della scuola, poi, sta partendo in Puglia un progetto di sperimentazione della riforma che mostra tutta la sua inadeguatezza: il punto centrale riguarda l'assolvimento dell'obbligo scolastico attraverso un percorso di formazione professionale, al termine del quale la Regione rilascerà delle qualifiche relative a una serie di figure professionali.

Si pretende, insomma, nel bando della Regione Puglia, che l'obbligo scolastico possa non essere assolto nella scuola, così come previsto dalla legge dello Stato, ma in una struttura di formazione professionale.

A mio parere, quello delineato in Puglia è un provvedimento che crea percorsi differenziati e separati, dequalificando la stessa formazione professionale, e che non è minimamente in grado, come pretende la Regione, di porre rimedio al fenomeno della dispersione. Un provvedimento che ignora, o fa finta di ignorare, una recente sentenza nel merito del Tar Lombardia, che accogliendo il ricorso presentato dalla Cgil Scuola, ha bocciato un analogo protocollo d'intesa fra il Ministro Moratti e il presidente della Regione Lombardia Formigoni.

Le misure attuate dal Senato Accademico per far fronte ai tagli, la sperimentazione della riforma Moratti avviata in Puglia, dimostrano insomma quali possano essere i guasti procurati dall'impostazione del Centrodestra: un'impostazione secondo la quale si pensa di poter individuare canali di formazione di serie A e di serie B, e si pretende che il sistema pubblico di Scuola, Università e Ricerca sia un campo di contenimento delle spese, anziché un terreno strategico su cui investire per promuovere crescita e sviluppo.
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