Dachau
Gianni Mereghetti - 27-01-2003
Giornata della memoria





A Dachau,

in un freddo giorno d’inverno,

sgomento tra le vuote baracche,

a Mathausen

era già primavera,

ma il gelo stendeva la sua coltre invadente.

Quel giorno a Dachau,

percorrendo i viali deserti,

non solo ieri,

anche oggi il male s’incunea.

Multiforme presenza

abbarbicata al cuore dell’uomo,

banale pensarla lontana,

estranea ai nascondigli in cui ci si incontra.

S’addentra la memoria nel tempo,

là dove l’uomo è scomparso,

si prende il coraggio

di un’estrema domanda.



Il male di ieri, quello di oggi,

è Dio che lo toglie,

così che l’umano ritorni.

La memoria,

e in sua compagnia

i primi raggi di una nuova speranza.




interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 adalberto ricci    - 02-02-2003
Sono stato a Dachau e sono stato a Mauthausen., a Gusen, a Ebensee, devo dire che la tua poesia mi ha colpito e commosso con lo stesso brivido che ho provato nel grande piazzale di Dachau o davanti alla scala dei "paracadustisti" a Mauthausen, ma restano sempre gli interrogativi su come tutto questo sia potuto accadere, come tutto questo sia stato tollerato ed accettato e quelli sono difficili da risolvere, molto difficili.....

 penny    - 11-01-2005
bisogna mantenere viva la memoria di questo orrore perchè non si ripeta mai più.