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Una scelta di civiltà
Regione Toscana - 19-01-2003
Lettera al governatore dell'Illinois, che ha salvato dal boia 160 condannati

MARTINI A RYAN: "GRAZIE PER LA SUA SCELTA DI CIVILTÀ. VEDIAMOCI A FIRENZE"

Più forte, ora, la speranza di quanti si battono per cancellare la pena capitale

15.01.2003 - Una lettera per dire grazie, grazie per un atto di clemenza collettiva e per una scelta di civiltà; ma anche per rivolgere un invito: quello a venire in Toscana, in quella terra che prima al mondo, nel 1786, abolì la pena di morte. L'ha scritta il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, al governatore dell'Illinois, George Ryan, che a conclusione del suo mandato ha svuotato i bracci della morte di tutte le prigioni del suo Stato, sottraendo alle mani del boia 160 condannati, 4 dei quali graziati e 156 con la pena commutata all'ergastolo.
"Con la sua decisione - ha scritto Martini - lei ha inviato un importante segnale a tutto il mondo. Il suo è un gesto che non può che essere apprezzato e condiviso da tutti quanti si battono per la difesa dei diritti umani". Ma c'è di più, sottolinea il presidente della Toscana: "Il suo esempio dimostra che impegnarsi per cambiare il mondo in meglio, per eliminare le ingiustizie e per affermare i diritti umani non solo è utile e importante, ma produce anche risultati positivi. Il suo esempio ci incoraggia nel continuare la battaglia per la richiesta della moratoria universale e per la definitiva abolizione della pena capitale, che costituisce una violazione dei fondamentali diritti umani ed in particolare del diritto alla vita sancito dall'articolo 3 della Dichiarazione universale dei diritti umani".
La speranza, conclude il suo messaggio Martini, è che adesso la coraggiosa scelta di George Ryan venga condivisa da altri governatori negli Stati Uniti così come dai capi di Stato di quei paesi che ancora mantengono la pena di morte nei loro ordinamenti. (af)


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Lo stato dell'Illinois



Condannato a morte

(F. De Gregori)

Da qualche parte dicono che vive bene,
che relativamente non gli manca niente
Può bere, camminare, scrivere e respirare,
fantasma senza catene
Da qualche parte dicono è sempre uguale,
anche se non si somiglia più
La mattina di Pasqua con le mani in tasca
e una corona di spine
Da qualche parte al mondo suonano le sirene,
milioni di uomini cominciano a remare
Si confondono il turno della notte e del giorno,
si confondono gli agnelli con le jene
Da qualche parte al mondo dicono va bene,
con una colomba morta fra le mani
Fuori dall'orizzonte con il muro di fronte,
risultato senza soluzione
Condannato a morte
Condannato a vita
Condannato a morte per la vita
Condannato a morte
Condannato a vita
Condannato a morte per la vita
Che silenzio che c'è qui intorno
Che paura che c'è qui intorno
Religione può essere un sentimento,
religione può essere una fuga d'amore
Religione può essere intrattenimento,
religione può essere terrore
Da qualche parte dicono che vive bene,
anche se gli fa paura ogni rumore
Una foglia che cade, una faccia che vede,
una notte che ha sentito abbaiare il suo cane
Da qualche parte al mondo suonano le campane,
milioni di uomini cominciano a pregare
Ognuno dal suo punto cardinale,
nella corrente dello stesso fiume
Da qualche parte dicono va bene,
seduto nella pioggia sopra una panchina
Fin quando non avrà il suo posto al sole,
tutto quanto questo mondo sarà prigione
Condannato a morte
Condannato a vita
Condannato a morte per la vita
Condannato a morte
Condannato a vita
Condannato a morte per la vita
Che silenzio che c'è qui intorno
Che paura che c'è nel mondo




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 ilaria ricciotti    - 20-01-2003
Bravo, carissimo Governatore dell'Illinois, speriamo che altri suoi colleghi capiscano quanto lei ha fatto e seguano il suo esempio.
Ilaria