Le classi pollaio, i vuoti di memoria del Miur
Gianfranco Scialpi - 28-06-2018

Le classi pollaio introdotte dal duo Gelmini-Tremonti e aggiornate in senso peggiorativo da M. Renzi con le "superpollaio" (aumento degli alunni per classe, dovuto al'inserimento di altri ragazzi, privi il primo giorno del titolare), pedagogicamente sono bene definite: un obbrobrio, un corpo estraneo alla storia della scuola italiana!
Dal punto di vista normativo regna la sfumatura, il grigio favorendo nella pratica soluzioni dettate dal finanzcapitalismo.
Come scrivevo sopra, tutto inizia nel 2009 con il D.M. 81/09. Si legge
"Le sezioni di scuola dell'infanzia sono costituite, di norma, salvo il disposto di cui all'articolo 5, commi 2 e 3, con un numero di bambini non inferiore a 18 e non superiore a 26... 
Salvo il disposto dell'articolo 5, commi 2 e 3, le classi di scuola primaria sono di norma costituite con un numero di alunni non inferiore a 15 e non superiore a 26, elevabile fino a 27 qualora residuino resti... 
Le classi prime delle scuole secondarie di I grado e delle relative sezioni staccate sono costituite, di norma, con non meno di 18 e non più di 27 alunni, elevabili fino a 28 qualora residuino eventuali resti. Si procede alla formazione di un'unica prima classe quando il numero degli alunni iscritti non supera le 30 unità".
All'interno dello stesso disposto è presente un passaggio  che stempera l'entrata a gamba tesa del finanzcapitalismo: "Le classi iniziali delle scuole ed istituti di ogni ordine e grado, ivi comprese le sezioni di scuola dell'infanzia, che accolgono alunni con disabilità sono costituite, di norma, con non più di 20 alunni". 
Subito dopo, però si torna al punto di partenza con l'affermazione dell'economia sul pedagogico: "L'istituzione delle predette classi deve in ogni caso far conseguire le economie previste nei tempi e nelle misure di cui all'articolo 64, comma 6, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n.133".
Dopo il 2009 si è applicato il format del superamento e dell'arretramento.
Due recenti esempi confermano:
8 Agosto 2017 il Miur conferma il limite dei 20 alunni per classe in presenza del disabile;
29 marzo 2018 la nota sugli organici non fa menzione della deroga.
Da qui le decisioni dei diversi Usr di applicare una proceduta aritmetica ad una realtà costituita da persone. Con il risultato di avere classi di 25 alunni con un diversamente abile, E forse più! Senza contare i Bes, i Dsa! E' una una brutta foto di una scuola che ha come suo fondamento e coronamento l'art. 3  comma 2 della Costituzione " "E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."

 

                                                                                           


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