Sogno di libertà
Giocondo Talamonti - 23-02-2017
A Poggio di Otricoli, in Piazza Martiri della Libertà, si è svolta, alle ore 9.00 di sabato 18 febbraio, la commemorazione della medaglia d'oro, Orazio Costorella, e della medaglia d'argento, Gaetano di Blasi, entrambe concesse ai due partigiani che hanno sacrificato la loro vita per la libertà.
Il dirigente dell'Anpi Fulvio Pellegrini ha aperto l'iniziativa dicendo "...essere quisignifica ripensare a quei momenti di grandi slanci, di generosa ed entusiasmante partecipazione, di spontaneità ed eroismo che hanno coinvolto migliaia di donne e di uomini con idee anche diverse tra loro, ma ispirate agli ideali comuni di libertà..."
Presenti le istituzioni comunali di Otricoli, Calvi e Narni, autorità militari, religiose, una scolaresca di Calvi, i dirigenti dell'Anpi, dell'Anppia, dei Carristi d'Italia e degli Autieri. Nel corso della cerimonia una delegazione dell'Anpi ha deposto una corona accanto alla lapide che ricorda i due partigiani, mentre la scolaresca di Calvi ha letto alcune poesie e ha eseguito brani musicali con il flauto. In alcune letture si sono utilizzate, anche, la lingua inglese e quella tedesca per estrinsecare l'appartenenza europea e l'apertura al futuro.
Riconoscimenti sono stati dedicati alle famiglie di Poggio che aiutarono i partigiani mettendo a repentaglio la propria sicurezza, ma animati dalla straordinarietà di quei momenti in cui gli sforzi di tutti, il sacrificio dei singoli riuscirono a convergere su obbiettivi unitari, senza lasciarsi condizionare da chiusure e pregiudizi. Un vero miracolo tratto dai valori della Resistenza.

Aveva vent'anni Orazio Costorella, nato a Misterbianco nel 1924 e morto a Poggio di Otricoli (Terni), il 17 febbraio 1944, quando in una fredda mattinata di febbraio 1944 venne trucidato dai nazisti nel piccolo borgo umbro in provincia di Terni. Fu catturato e venne giustiziato per non aver voluto rivelare informazioni sui suoi compagni.
Molti anni dopo, il 24 aprile del 2006, l'estremo sacrificio del giovanissimo partigiano è stato insignito della medaglia d'oro, concessa dall'allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. Nella motivazione, si legge: "Luminoso esempio di elevate virtù civiche, di spirito di solidarietà e di profonda fede nei valori della libertà e della democrazia spinti sino all'estremo sacrificio".
Il trapanese Gaetano Di Blasi, marinaio di Calatafimi entrò a far parte delle brigate partigiane, operanti in quella zona dell'Umbria, insieme ad Orazio Costorella.
Il 16 febbraio in uno scontro a fuoco, Di Blasi Gaetano restò gravemente ferito: l'agonia durò tutta la notte.
Orazio non si nascose e restò vicino al compagno di lotta per soccorrerlo. Quando arrivarono i nazisti al Poggio lo presero e lo uccisero davanti alla popolazione.
Le sue spoglie insieme a quelle di Gaetano Di Blasi vennero tumulate nel cimitero di Poggio. Dopo la Liberazione furono riesumate per essere poste definitivamente nella cappella dei Garibaldini al cimitero di Terni.
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