A Poggio di Otricoli, in Piazza Martiri della Libertà, si è svolta, alle ore 9.00 di sabato 18 febbraio, la commemorazione della medaglia d'oro, Orazio Costorella, e della medaglia d'argento, Gaetano di Blasi, entrambe concesse ai due partigiani che hanno sacrificato la loro vita per la libertà.
Il dirigente dell'Anpi Fulvio Pellegrini ha aperto l'iniziativa dicendo "
...essere quisignifica ripensare a quei momenti di grandi slanci, di generosa ed entusiasmante partecipazione, di spontaneità ed eroismo che hanno coinvolto migliaia di donne e di uomini con idee anche diverse tra loro, ma ispirate agli ideali comuni di libertà..."
Presenti le istituzioni comunali di Otricoli, Calvi e Narni, autorità militari, religiose, una scolaresca di Calvi, i dirigenti dell'Anpi, dell'Anppia, dei Carristi d'Italia e degli Autieri. Nel corso della cerimonia una delegazione dell'Anpi ha deposto una corona accanto alla lapide che ricorda i due partigiani, mentre la scolaresca di Calvi ha letto alcune poesie e ha eseguito brani musicali con il flauto. In alcune letture si sono utilizzate, anche, la lingua inglese e quella tedesca per estrinsecare l'appartenenza europea e l'apertura al futuro.
Riconoscimenti sono stati dedicati alle famiglie di Poggio che aiutarono i partigiani mettendo a repentaglio la propria sicurezza, ma animati dalla straordinarietà di quei momenti in cui gli sforzi di tutti, il sacrificio dei singoli riuscirono a convergere su obbiettivi unitari, senza lasciarsi condizionare da chiusure e pregiudizi. Un vero miracolo tratto dai valori della Resistenza.
Aveva vent'anni Orazio Costorella, nato a Misterbianco nel 1924 e morto a Poggio di Otricoli (Terni), il 17 febbraio 1944, quando in una fredda mattinata di febbraio 1944 venne trucidato dai nazisti nel piccolo borgo umbro in provincia di Terni. Fu catturato e venne giustiziato per non aver voluto rivelare informazioni sui suoi compagni.
Molti anni dopo, il 24 aprile del 2006, l'estremo sacrificio del giovanissimo partigiano è stato insignito della medaglia d'oro, concessa dall'allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. Nella motivazione, si legge: "
Luminoso esempio di elevate virtù civiche, di spirito di solidarietà e di profonda fede nei valori della libertà e della democrazia spinti sino all'estremo sacrificio".
Il trapanese Gaetano Di Blasi, marinaio di Calatafimi entrò a far parte delle brigate partigiane, operanti in quella zona dell'Umbria, insieme ad Orazio Costorella.
Il 16 febbraio in uno scontro a fuoco, Di Blasi Gaetano restò gravemente ferito: l'agonia durò tutta la notte.
Orazio non si nascose e restò vicino al compagno di lotta per soccorrerlo. Quando arrivarono i nazisti al Poggio lo presero e lo uccisero davanti alla popolazione.
Le sue spoglie insieme a quelle di Gaetano Di Blasi vennero tumulate nel cimitero di Poggio. Dopo la Liberazione furono riesumate per essere poste definitivamente nella cappella dei Garibaldini al cimitero di Terni.