Salvagenti per scuola a rischio cercasi
Francesco di Lorenzo - 21-05-2016
Le notizie sulla scuola si accavallano. Sono tante. Spesso sono ripetitive, cioè ritornano a intervalli regolari. Si parla di tutto. C'è in evidenza la questione della chiamata diretta degli insegnanti, che è parte importante della legge sulla Buonascuola, che deve essere ancora definita e che, sembra sia diventata un nodo da sciogliere non indifferente. Si legge che proprio tale questione abbia inciso sul blocco delle trattative tra Miur e sindacati. C'è poi tutta una sfilza, enorme, di articoli sulla lotta al Bullismo e al Cyberbullismo con convegni, tavole rotonde, mozioni, proposte e norme che andranno applicate. O che si spera vengano applicate e che, soprattutto, tutti si auspicano abbiano successo.
C'è spazio ancora per le notizie sulle scuole aperte per tutta l'estate (anche di domenica). Ma fermiamo l'attenzione sul progetto 'Scuola al centro' nelle aree a rischio, la cui apertura delle aule (in orario extrascolastico) dovrebbe aiutare a lottare contro la dispersione e l'abbandono della scuola.
Su quest'ultima notizia ci permettiamo di far notare alcune piccole questioni, e Fuoriregistro, tra l'altro, già lo ha fatto. Il problema è questo. Accogliere a scuola è un dovere istituzionale. Ma anche un dovere morale, una necessità dettata dal buon senso che, però, non può risolversi solo nell'enunciazione di uno slogan. Se di mattina la scuola è vista distante e lontana da alcuni che la frequentano (proprio quelli che ne avrebbero più bisogno), non si può pensare che di pomeriggio o la domenica o in estate tutto cambi. La percezione, in fondo, resta la stessa.
Famosa la storia vera di qualche anno fa: un ragazzino napoletano viene preso per l'ennesima volta a scippare una borsa. Davanti al giudice dei minori che lo mise a scegliere tra il carcere e la frequenza obbligatoria della scuola media, lui scelse il carcere.
Ora , al di là dei singoli pensieri e delle interpretazioni che ognuno può dare, sembra proprio che la scelta del ragazzino volesse comunicare qualcosa. Voleva indicarci una direzione che mi sembra ovvia: la scuola per essere tale deve riconquistarsi qualcosa che ha perso. E cioè, la scuola deve diventare un luogo autorevole, una sede percepita come modello, uno spazio di libertà e che invogli alla partecipazione. Deve essere qualcosa che purtroppo non è più.
Una semplice domanda: tutto quello che sta avvenendo con questa riforma è un modo per farlo?

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Studiare storia dell'arte fin dalla scuole primarie è ciò che chiedono in molti. In particolare, però, la Fondazione Terzo Pilastro, ad Ardea sul litorale romano, ha promosso la manifestazione "Sentiment of Beauty-Education" che prevede una serie di particolari interventi nelle scuole. Intanto coinvolge tutti gli ordini di scuola, dall'infanzia alle secondarie superiori, con esperienze didattiche insieme a 'protagonisti di alto profilo del mondo dell'arte'.
Il presidente della Fondazione denuncia, in un'intervista al Tempo, la generale mancanza di attenzione sull'argomento e dice che "la storia dell'arte, quella che coincide con la storia del nostro Paese, in pochi decenni è stata progressivamente e colpevolmente cancellata dai programmi scolastici. Sembra esserci una strategia perversa per annullare la nostra stessa identità". Per ovviare e rispondere ad una tale ingiustizia, intanto, nel corso delle giornate organizzate ad Ardea, i bambini della scuola materna avranno l'opportunità di lavorare con la scrittrice Margherita Loy, quelli della scuola primaria faranno lezioni di acquerello e altri lezioni di arte contemporanea. Ci saranno laboratori in classe, corsi di fotografia con esposizioni e mostre e tutto ciò che serve a soddisfare, almeno in piccola parte, il 'Sentimento della Bellezza'.
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www.viaggidaimparare.it: è questo l'indirizzo del sito web appena nato e che dovrebbe in qualche modo fare da supporto, aiutare gli insegnanti a far conoscere il problema dei rifugiati. Naturalmente lo scopo finale è quello di stimolare i nostri giovani studenti ed educarli, attraverso l'informazione, alla cultura dell'accoglienza. Il sito, che è nato dall'intesa tra Miur e l'Alto commissariato delle Nazioni Unite, propone percorsi e mappe aggiornate sul fenomeno dei migranti e dei rifugiati. Fenomeno che ha sempre più bisogno di essere conosciuto bene, perché mancano notizie e informazioni serie. Perché, comunque, le informazioni sull'argomento sono molte volte contraddittorie e fuorvianti. Spesso sono proprio alcuni quotidiani, nazionali e non, poi ripresi dal web, che confondono le idee già abbastanza confuse su queste tematiche. Quindi ben venga qualcosa di serio su questioni ancora più serie, e che chiedono di essere affrontate nel modo giusto!

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