Trucchi governativi
Francesco di Lorenzo - 07-05-2016
Se qualcuno avesse pensato, anche solo di sfuggita, che nella scuola italiana le cose siano cambiate per effetto del citatissimo slogan 'governativo' sull'inversione della rotta, si sbaglia di grosso.
Le illusioni erano finite da un pezzo, ma i tasselli che man mano si vanno aggiungendo, confermano che nulla è cambiato, anzi, affermano che semmai tutto è peggiorato e continua a peggiorare. Solo l'ultima notizia in ordine di tempo ci informa che un emendamento del governo propone di finanziare le scuole paritarie italiane con mille euro per ogni alunno disabile. I conti dicono che dal 2016 andranno alle scuole non statali altri 12milioni di euro. Che si aggiungono a quelli previsti dalla Legge 107 e dalla Legge di stabilità e che ammontano a più di 500milioni.
A chi ha ipotizzato che l'ultimo atto del governo sia solo un misero trucco per foraggiare la scuola privata (e sono stati quelli del movimento Cinque Stelle), è stato risposto che per i disabili della scuola statale si spende molto di più. Come se fosse una colpa se nelle scuole statali frequentano 234mila studenti disabili a fronte dei 12mila delle scuole private.
Ma il problema è a monte, come si dice, e di certo non è fare la guerra tra alunni disabili che, alla fine, sa di tristezza se non di squallore. Il problema piuttosto è il solito. Si cerca, finanziando le scuole private, di salvaguardare gli equilibri interni delle compenti del governo, di quest'ultimo come dei precedenti. La conferma è sotto gli occhi di tutti, basta aprirli:' l'emendamento è stato applaudito dai parlamentari di Area Popolare e accolto con silenzio-assenso del PD' (Corriere della Sera, 5 maggio 2016). Ma si va oltre. Il sottosegretario Toccafondi si è spinto a dire che questi sono finanziamenti resi disponibili dai risparmi venuti dalla legge 107. Come se fosse normale risparmiarli dalle scuole statali e darli alle private. Non solo, ha detto anche che ha provato ad alzare il tetto delle detrazioni fiscali per i genitori che mandano i figli alle paritarie che finora è di 400 euro l'anno: "Puntavo ad aumentare questa detrazione a 2000 euro, ma non ci sono riuscito. Almeno stavolta". Lo avranno bloccato 'stavolta' i parlamentari del PD? Forse avranno gli detto, 'con calma, una cosa alla volta, non tutto e subito'.

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Sembra che tutto sia partito dal Politecnico di Torino insieme alle Università Ca' Foscari e Iuav di Venezia. Sono le prime tre Università ad accogliere l'invito ad istituire un corso di studi per immigrati rifugiati e richiedenti asilo. Il corso sarà finanziato direttamente dalle singole Università e verterà sui beni culturali. Si svolgerà per quattro mesi a Torino e quattro a Venezia. I 50 studenti partecipanti sono profughi provenienti dalla Siria o anche ospitati in campi di Paesi come Libano e Giordania. Spesso, se non sempre, si tratta di giovani che hanno dovuto interrompere gli studi già iniziati nei loro Paesi. In ogni modo, di persone che hanno già coltivato questo interesse. La formazione sarà "su temi interdisciplinari, dall'architettura alla tecnologia dell'informazione, passando dalla scienza dei materiali", ha detto Marco Gilli, rettore del Politecnico di Torino.
Formare personale per la salvaguardia del patrimonio culturale mondiale è un'opera certamente benemerita e da apprezzare. Ma ciò significa anche dare l'opportunità ai giovani immigrati di continuare gli studi che hanno dovuto interrompere non per scelta o per colpa.
Poco importa poi se il nostro ministro dell'Istruzione cerchi in tutti i modi di intestarsi la paternità e i meriti, dicendosi orgogliosa di essere noi i primi ad aver dato seguito ad una proposta del Parlamento Europeo. E prospetta anche altri corsi in futuro, altri '"Corridoi" educativi' per immigrati, li chiama così. (A ch i sarà venuto in mente di usare la parola 'corridoi'?).
Ancora meno importa se qualche giornale titoli così: 'Ora ai rifugiati regaliamo anche l'università'. Squallido tentativo di imbrogliare la realtà, giocando sporco e agendo sulle paure di tanti. Naturalmente a chi fa questi titoli, si capisce, l'ignoranza va benissimo. Per poter continuare indisturbati a spararle.
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