breve di cronaca
E la chiamano integrazione.....
Il Messaggero - 25-09-2001
Situazione allarmante dopo i tagli del provveditorato. I genitori: «Siamo disperati, chi può iscrive i figli alle scuole speciali private»

La scuola sta perdendo i “sostegni”
Aumentano gli studenti portatori di handicap ma gli insegnanti calano da 4.129 a 3.784

di RAFFAELLA TROILI

Crescono gli alunni portatori di handicap, diminuiscono gli insegnanti di sostegno. E’ così da qualche anno, ma ogni giorno la situazione diventa più grave. «Molti genitori disperati - spiega Salvatore Nocera, vicepresidente della Federazione italiana per il superamento dell’handicap - stanno togliendo i figli dagli istituti pubblici per segnarli nelle scuole speciali private. Alla faccia dell’integrazione». L’allarme riguarda tutta Italia, ma per Nocera, Roma guida la lista. «I Provveditorati non solo hanno eseguito tagli drastici alle spese, ma hanno ricevuto dal ministero somme pari agli organici di diritto (che vuol dire, un insegnante di sostegno ogni 138 alunni frequentanti). Così il numero di posti per insegnanti di sostegno si è ridotto, anche se in realtà gli studenti portatori di handicap sono in aumento dal ’98».
Gli studenti portatori di handicap sono attualmente 9.862 (contro i 9.211 dell’anno scorso), gli insegnanti di sostegno invece sono passati dai 4.129 a 3.784. Il provveditorato ha promesso deroghe ai numeri stabiliti dalla legge, ma secondo Nocera a mancare sarebbero altri 325 docenti. Gli sos che arrivano all’Unione italiana genitori vengono sia dalle famiglie che dagli stessi docenti. «Il quadro è sempre più pesante - racconta un’insegnante di sostegno - e i più colpiti sono le scuole medie e gli Istituti professionali, dove i portatori di handicap potrebbero invece accedere pian piano a un diploma. Se prima, per legge, il rapporto era di un insegnante ogni due alunni, ora si arriva anche a quattro, in classi di 30 persone. C’è la tendenza a scaricare il lavoro sull’insegnante curricolare. E noi che professionalità possiamo mettere in atto? Si è passati dall’applicazione di una legge, la 104, che tutti ci invidiavano, all’inserimento selvaggio. Vuol dire buttare la gente nelle classi e abbandonarla a se stessa».
Disagi si segnalano al Giulio Verne (36 portatori di handicap e 10 insegnanti di sostegno), al Piaget (52 handicappati e 12 insegnanti di sostegno), al Delpino. «Le nostre condizioni di lavoro sono diventate impossibili: - riprende la docente di sostegno - se prima gli alunni sordi avevano 18 ore di sostegno settimanali ora ne hanno sei, e così anche i ciechi». Ma per i disabili è tutto in salita. L’inserimento risulta difficile anche per via dei mezzi di trasporto e dell’eterna querelle su chi debba accompagnarli in bagno. La signora Rosa Spinelli ha una figlia invalida totale e sordomuta di 28 anni iscritta a una scuola per sordi che si trova sull’Aurelia. «Io abito a Casalbruciato - spiega la donna - e ho chiesto alla V Circoscrizione un pulmino per accompagnarla, visto che da casa mia bisogna prendere sei autobus. Ma l’assistente sociale mi ha mandato da una parte all’altra, senza ottenere nessuna risposta». Paola Fanzini invece è la mamma di una ragazza disabile grave che frequenta l’Itc di via Greve 61. «Il preside mi ha detto che mia figlia deve andare al bagno da sola, altrimenti posso non mandarla a scuola». E’ ora di fare chiarezza, secondo Nocera, e anche di passare alle vie legali: «Al trasporto ci deve pensare il Comune fino alla media, spetta alla Provincia per le superiori. Ed è gratuito per legge, quindi la signora Spineli presenti una denuncia per omissione d’atti d’ufficio alla Ccircoscrizione e al sindaco. Quanto ai bidelli, l’igiene personale del portatore di handicap spetta a loro, non c’è dubbio. Dunque non possono rifiutarsi. Certo hano diritto a un premio incentivante».


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