Degli eccellenti e degli asini
Cosimo De Nitto - 23-01-2016
Ogni divisione degli alunni in "eccellenti" e "asini", o in "difficoltà" che dir si voglia, è artificiosa e risponde più al bisogno degli adulti di classificare ed usare schemi mentali che alla realtà degli allievi caratterizzata da una complessità che rifiuta classificazioni e schemi, anche perché tra gli eccellenti e gli asini, che sono minoranza, ci sono tutti gli altri che sono poi la maggioranza. Questa maggioranza oscilla sempre tra una condizione (l'eccellenza) e l'altra (difficoltà).
Gli alunni possono essere "eccellenti" su un terreno, in difficoltà su altri terreni. I confini tra l'eccellenza e la non eccellenza sono labili, mai fissi, definitivi, trattandosi di alunni, "creature" in crescita tumultuosa per cui un giorno ti sorprendono per brillantezza, un altro si involvono in una regressione che ti fa disperare e ti mette in crisi.
Periodi di crescita felice e impetuosa si alternano a periodi di latenza, pigrizia, disimpegno, caduta dell'autostima.
Insomma gli allievi cambiano rispetto ai loro compagni ma cambiano anche molto rispetto a se stessi. I percorsi di crescita non sono mai rettilinei ed uniformi, non progrediscono mai in forma lineare. L'insegnante "cura" sempre tutti, come un genitore, o un medico. Questi non curano i "sani" ma i "malati", affinché tutti stiano bene. E siccome tutti per certi aspetti hanno difficoltà (crescere è faticoso per tutti indistintamente), tutti hanno potenzialità e valori, l'insegnante curerà tutti.
Se poi l'insegnante è accorto, riflette bene sulla propria azione didattica, osserva bene i propri allievi non sarà difficile per lui accorgersi di quanto bene faccia agli "eccellenti" la cura dei compagni in "difficoltà".
Se poi l'insegnante saprà coinvolgerli nella "cura" col lavoro di gruppo, di coppia si accorgerà di quanto questa condotta aiuti gli "eccellenti" a crescere. Ecco perché non servono i gruppi di livello.
Si accorgerà che mentre alcuni hanno bisogno di recuperare e crescere cognitivamente, altri, magari qualche "eccellente", ha bisogno di crescere per maturare socialmente, affettivamente, psicologicamente.
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