il Tar della Lombardia
ha accolto il ricorso presentato dalla Cgil Scuola, con il quale si chiedeva di sospendere gli effetti della Convenzione sottoscritta dal Centro di Formazione Professionale del Comune di Pavia e dall’Istituto Professionale “Cossa” di Pavia, in attuazione dell’intesa Moratti-Formigoni del giugno 2002. L’effetto dell’ordinanza rende inattuabili le convenzioni già stipulate e costringe Ministero e Direzione regionale a modificare i corsi già avviati.
Come si sa con quell’intesa, replicata poi in altre regioni, il Ministro anticipava, attraverso una sperimentazione, il suo progetto di riforma che prevede canali separati tra scuola e formazione professionale.
Contro l’applicazione di una riforma che non c’è ancora e contro la scelta di allontanare i giovani dall’istruzione per avviarli precocemente al lavoro, la Cgil Scuola si è
battuta fin dal primo momento. Vanno garantiti, semmai, percorsi formativi integrati tra scuola e formazione professionale, per quei ragazzi e quelle ragazze che lo richiedano, attraverso un arricchimento del corso di studi con attività di laboratorio e professionalizzanti.