Audizioni farsa
Orizzonte Scuola - 28-05-2015
25 maggio
DDL Scuola. M5S: Audizioni al Senato farsa. Escluso elenco soggetti presentato da M5S.
"Il Governo va avanti con l'arroganza e la miopia di sempre" queste le parole dei parlamentari del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Cultura di Camera e Senato, i quali annunciano "audizioni farsa".
Il motivo: il M5S aveva presentato un elenco di soggetti da audire, tra cui associazioni di pedagogisti, precari, rappresentanti dei Quota 96, associazioni che si occupano dell'integrazione degli immigrati a scuola,
Ma il presidente della Commissione, Andrea Marcucci (PD) non ha accolto nessuna delle proposte del M5S.
E il termine per gli emendamenti è stato fissato a soli 3 giorni dalle audizioni, tempo esiguo - affermano i parlamentari di M5S per ascoltare il mondo della scuola e recepirne istanze e sollecitazioni.

27 maggio
DDL Scuola. M5S: le chiamano audizioni, ma sono una messinscena.
Sulla riforma della scuola, quella che il governo stesso definisce fondamentale per il Paese, è il PD a decidere per tutti chi bisogna ascoltare e in quanto tempo farlo: hanno il coraggio di chiamarle audizioni, ma sono solo una messinscena che serve al governo per poter dire 'abbiamo ascoltato tutti' e poi andare dritto per la sua strada ". A denunciarlo sono i parlamentari del Movimento 5 Stelle in Commissione Cultura di Camera e Senato, commentando le audizioni sul Ddl Istruzione in corso a Palazzo
Madama.
"Le audizioni stanno andando avanti da questa mattina senza sosta - continuano - perchè la parola d'ordine che arriva dal governo è fare presto, ma presto e bene non stanno insieme: finora abbiamo ascoltato solo le associazioni scelte dalla maggioranza, mentre tutte le proposte arrivate dal Movimento 5 Stelle sono state scartate. Le audizioni sono andate avanti velocemente e nel disinteresse generale; solo quando sono arrivati i sindacati confederali il banco della presidenza si è riempito e il sottosegretario Faraone si è degnato di prestare ascolto, giusto in tempo per poter dire di essere disponibile al confronto".

"La verità - concludono - è che da parte del governo non c'è nessuna volontà di cambiare questa riforma e di ascoltare davvero il mondo della scuola. Stanno prendendo in giro il Parlamento, ma soprattutto prendono in giro docenti, precari, studenti e famiglie che vorrebbero vedere la scuola migliorare e non fatta a pezzi".
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