Insegnare a Verbania nel 1981
Salvatore Pace - 24-08-2014
Nel 1981 andai ad insegnare a Verbania (millenovecentoottantuno) per una supplenza (allora si chiamava incarico) annuale. Siccome non ero né corto né nero né riccio né analfabeta ma di discreta altezza, biondo e con capelli lisci e parlavo senza alcuna inflessione dialettale ( una preside del nord mi chiese di quale provincia della Toscana fossi), un cartolibraio, vedendo che ero di scuola (dovevo ritirare la mia copia saggio del testo di pedagogia) si scagliò contro i meridionali "zulù" che avevano tolto il posto di insegnante alla figlia (forse proprio io). Abbozzai un compiacente sorriso (si era fatto rosso rosso e temevo per la sua salute) e sospirai alzando gli occhi, in segno di rassegnata complicità.
La lega in Piemonte ancora non c'era e altrove era ai primordi. Il problema è chi (da D'Alema a Berlusconi) e perché in questi trent'anni ha dato fiato a questi sentimenti mettendo l'Italia in mano a questa gente (riorme istituzionali comprese, per non parlare di immigrazione, fondi PAC etc etc...).
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