Succede a volte nelle discussioni di vedersi appiccicare un'etichetta in modo inaspettato, sbrigativo, gratuito, spiazzante. Chi lo fa intende sostanzialmente chiudere la partita a suo favore, oppure almeno impattarla e sfuggire a un confronto disagevole per lui, e lo fa (crede di farlo) calando quello che per lui è un asso di briscola. A volte bara, a volte inganna anche se stesso, sempre risulta scorretto perché si auto-nomina giudice oltre che parte in causa. È come se tracciasse un confine e scegliesse arbitrariamente per sé la parte favorevole e buona e confinasse il suo interlocutore nell'altra; viene da pensare al "superior stabat lupus" di Fedro o ai "white hats" dei film western.
Esempi ricorrenti di etichette sono: buonismo, benaltrismo, ideologismo (ovviamente altrui), sessantottismo, sinistrismo, cattocomunismo, e anche donmilanismo.
Si potrebbe arrivare a delle contro-etichette tipo: severismo, destrismo, anti-sinistrismo, anti-donmilanismo, ma non è questo il modo di argomentare seriamente e di confrontarsi sulla sostanza delle questioni.
Sessantottismo e Martin Luther King
Sessantottismo è una etichetta ricorrente, si riferisce in termini negativi al movimento del '68 - da cui sono passati ben 46 anni, due generazioni - e viene usato come passepartout, prezzemolo, stucco multifunzione quando occorre e fa comodo. Sostanzialmente c'è concordanza sul fatto che il '68 (movimento o rivoluzione) sia fallito anche se ha lasciato delle tracce, che alcuni (o molti) giudicano negative e indelebili per l'ambito scolastico. Senza entrare in una disputa (di seguito, alcuni link), possiamo chiederci come mai dopo tanto tempo non sia stato possibile rimediare ai danni del '68? Parafrasando un aforisma di Martin Luther King (ucciso a Memphis il 3 aprile 1968) potremmo dire: "Può darsi che non siate responsabili per i danni del sessantotto, ma lo diventate se non fate nulla per rimediare."
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LINK
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IL SESSANTOTTO. Una mobilitazione planetaria, di Stefano De Luca e Marco Revelli: "Ci sono state due rivoluzioni mondiali, una nel 1848 e una nel 1968. Entrambe hanno fallito, entrambe hanno trasformato il mondo".
Ci sono state due rivoluzioni mondiali
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La marcia indietro della Gelmini e la scuola del '68, di Flavia Perina.
E, come ebbe a dire André Glucksmann, chi conosce un po' la storia sa che non fu il '68 a mettere in crisi la scuola, "fu semmai la scuola in crisi ad aver causato il Maggio del '68. Da un pezzo la scuola non era più all'altezza dei suoi compiti. Si soffocava. Bisognava respirare...".
La marcia indietro.
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Il '68 ha rovinato un mondo perfetto e impeccabile?, di megasimo89.
"Affatto. Il '68 ha contribuito a ringiovanire, modernizzare, riformare, in generale modificare in meglio la cultura mondiale".
Il '68 ha rovinato un mondo perfetto.
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Il Sessantotto e altre valanghe, di GIuseppe Aragno.
"Non è stato il Sessantotto a rovinare la scuola"
Il Sessantotto e altre valanghe.
►G. Chiesa:
Sansonetti tu difendi il '68 che ha rovinato Christopher "continua ad attribuire le storture attuali .... ad un padre ben preciso: il '68."
Tu difendi il '68.
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È arrivato il momento di rottamare i sessantottini, di Riccardo Puglisi
E' attivato il momento di rottamare.
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Così il Sessantotto "cattolico" ha rovinato ...., di Piero Gheddo
Così il Sessantotto cattolico
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Come abbiamo rovinato i nostri figli.
"Con il Sessantotto si afferma un mondo in cui esistono solo diritti senza più doveri, in cui vige una libertà eslege, svincolata dalla verità e dalle leggi."
Con il Sessantotto si afferma un mondo.
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Il disastroso fallimento del '68 e della rivoluzione sessuale, di anonimo da UCCR: "possiamo tranquillamente dire che le rivoluzioni sessantottine sono chiaramente fallite".
Il disastroso fallimento del Sessantotto.
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La scuola rovinata dai prof. sessantottini frustrati, di Tullio Demattio
Prof sessantottini frustrati.
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