Ricordo de La Rosa Bianca
Francesco Masala - 24-02-2014
Il 22 febbraio del 1943 ci fu il processo, condanna e ghigliottina, lo stesso giorno, senza perdere troppo tempo, per i primi tre membri de "La rosa bianca".
Dopo quattro giorni di tortura i fratelli Hans e Sophie Scholl e Christoph Probst vennero processati e condannati a morte per decapitazione. Furono ghigliottinati appena tre ore dopo la sentenza. Poi seguirono tanti altri. Erano parte della migliore gioventù che a volte l'Europa e il mondo riescono a esprimere, troppo spesso per rimpiangerli in futuro.
Sono stati ammazzati per sei volantini (si possono leggere tutti qui), se oggi li fai leggere a dei ragazzi di 18 anni, a scuola, non crederanno che per scrivere quelle cose c'è stata la pena di morte, ti diranno che quelle cose, forse, si studiano a scuola, è inconcepibile,per loro, e non solo, il passato.
Dice Bertolt Brecht che è beato il popolo che non ha bisogno di eroi, mi chiedo se, in tempi di demenza digitale, di facebook e "mi piace", di whatsapp e giochini deficienti per bambini deficienti, e di filosofia e letteratura di cui a scuola si studia troppo spesso la storia e non i testi degli autori, di una scuola che sposa la mediocrità per venire incontro ai clienti, e anziché elevare gli studenti ci si adatta al mondo così com'è, potranno ancora esserci degli studenti capaci di scrivere volantini come quelli.

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