Tags: Invalsi Vales
Franco Dore - 17-03-2013 |
La valutazione sull''opportunità che una scuola adotti il sistema INVALSI è di competenza del Collegio Docenti di quella Istituzione; questo prioritario elemento deve essere pacificamente riconosciuto. Altro è il tema del diritto al compenso per lavoro, ben riconosciuto e quantificato dall'articolista come sopra (200 euro forfetarie prodie procapite); eppure non vi è chi non riconosca che il lavoro reale è svolto dai maestri sia per somministrazione, che per correzione e tabulazione risultati. Sul tema offro l'esperienza maturata lo scorso anno perchè possa essere utilizzata. Come segretario provinciale della FLC.CGIL della provincia di Olbia ho dovuto affrontare, insieme alle RSU e sigle sindacali CGIL-CISL-UIL, una lunga e complessa vertenza in una scuola elementare. Da una parte il rifiuto della Dirigente a includere nella trattativa sul fondo di istituto circa 23mila euro di fondi residui e dall'altra il preteso misconoscimento del diritto a far valere la delibera del Collegio che non voleva svolgere le prove INVALSI nella scuola con motivazioni squisitamente afferenti alla didattica. In aperto contrasto con la delibera del Collegio, la Dirigente ha inteso imporre comunque, con ordine di servizio, l'attività all'intera scuola; a tale disposizione abbiamo indicato l'utilizzo della rimostranza ex DPR n.3/57 provocando reiterazione di ordine individuale scritto. Le prove INVALSI si sono quindi svolte, pur nel mugugno e con segnalazione da parte nostra dell'abuso di potere all'Ufficio Scolastico Regionale e riserva di adire vie legali. A fine maggio (quindi ormai fine anno scolastico), il tavolo regionale ex CCNL certificava il diritto alla inclusione fra le risorse disponibili della scuola dei 23mila euro residui. La preoccupazione della Dirigente di dover retribuire il lavoro delle maestre, dimostrabile dalla emissione degli ordini scritti, DI TASCA PROPRIA, in mancanza di appositi stanziamenti MIUR, ha consentito la stipula di un accordo sindacale che ha compensato ciascuna maestra che ha svolto effettivamente il lavoro dietro ordine scritto con importo pari a 200 euro prodie procapite esattamente come i c.d. "sommministratori" esterni (generalmente Dirigenti Scolastici); il tutto a carico di quei fondi residui di cui prima parlato . Ecco, qui sta il ruolo del sindacato: questo soggetto non entra nel merito della validità o meno della proposizione di un lavoro perchè ciò spetta al Collegio ; ma se il lavoro viene svolto esso va pagato senza meno. Il principio è esattamante pari a quello, ad esempio, del comparto edile (è molto utile conoscere casa d'altri, si capisce subito cosa non funziona in casa tua): se in un cantiere viene fatto un gettito di calcestruzzo che ha bisogno du 10 ore anziche di 8 ordinarie, le maestranze sono tenute a svolgerlo (è previsto dal loro contratto di lavoro) ma il datore di lavoro è tenuto al pagamento di straordinario aggiuntivo e ciò e pacificamente accettato. Perchè nel Comparto Scuola, dove si fa ancora tantissimo encomiabile volontariato, i DS pretendono di imporre lavoro ancora gratuito ? Il primo diritto del lavoro è quello della retribuzione . |
Leonardo Altieri - 17-03-2013 |
Da anni mi occupo di valutazione in vari campi (cfr. il mio libro: Valutazione e Partecipazione, Franco Angeli, Milano). Sono stato per 6 anni nel Nucleo di Valutazione dell'Università di Bologna. Penso che la valutazione si DEBBA fare e DEBBA essere una cosa seria, nell'impostazione, nei criteri, nella metodologia. Nell'impostazione: occorre partire da una VALUTAZIONE DI SISTEMA, cioè cominciare con una valutazione degli effetti delle politiche ministeriali, cioè se raggiungono davvero gli obbiettivi desiderati (invece si valutano scuole, corsi, insegnanti, ma MAI il Ministero!). Poi devono essere chiari gli obbiettivi (e non è un obiettivo il generico "merito", che premia solo coloro che partono da posizioni privilegiate). La metodologia deve essere rigorosa e integrata. E' ultra sbagliato usare una solo metodologia, cioè i test! Infine perché la valutazione serva a migliorare, ci vuole CONSENSO e NON imposizione autoritaria. E chi propone valutazione deve essere CREDIBILE!!!! |