Preside sì, Preside no
Oriano Modenini - 06-11-2012
Quella che riceviamo è una risposta. L'articolo cui fa riferimento, e che ci viene contestualmente trasmesso, è apparso su Sette del Corriere della sera lo scorso 12 ottobre e si intitola: "La scuola non è più un mesiere per Presidi". Anche la risposta, come ci segnala il suo autore, è stata pubblicata sullo stesso settimanale due venerdì dopo.
La riportiamo in calce, aprendola ad eventuale dibattito.
La Redazione



Ho fatto il Dirigente Scolastico ispirandomi a don Milani

Se uno mi chiedesse oggi perchè ho fatto il dirigente scolastico risponderei: "Per scelta!". Avevo esaurito le mie esperienze di insegnante di scienze matematiche, chimiche. fisiche e naturali nell'allora scuola media e desideravo fare una nuova esperienza.
La prima occasione fu l'incarico annuale di dirigente scolastico in attesa del concorso che poi feci nel 2004 con due prove scritte e una orale fatta di due parti: un focus group con 6 aspiranti che discutevano di un tema estratto a sorte e poi un colloquio individuale. Lo scritto era a Venezia in un'aula accogliente per un totale di 6 ore ciascuno, poi ammissione all'orale per avere l'idoneità al corso di formazione di varie centinaia di ore a Padova.
Il mio riferimento guida è stato ed è tuttora la scuola di Barbiana di don Milani nella quale c'erano le peggiori condizioni immaginabili e don Milani ha tirato fuori il meglio del meglio. Ho capito che è meglio puntare sulle risorse a disposizione, piuttosto di centrare l'attenzione su quello che manca, ho lavorato nel partito e nel sindacato nel disperato tentativo di migliorare.
Avevo di fronte alunni di scuola dell'infanza e primaria e ho sempre fatto tutto quello che mi sembrava utile per loro attingendo anche a risorse effettive per chi le sa mettere in pratica: tradurre in prestazioni che migliorino la loro situazione anche nel "definire l'orientamento strategico della scuola", "orientare le persone verso un disegno concordato", "costruire relazioni finalizzate al risultato", "predisporre situazioni verso il cambiamento".
E se qualcuno ritiene che siano affermazioni errate, lo dimostri e proponga situazioni alternative in miglioramento anche senza "pedagoghese". Ho vissuto esperienze positive perchè ho trovato sempre Segretarie della scuola (ora Direttore dei servizi generali e amministrativi) che hanno sbrigato autonomamente tutta la parte amministrativa quindi mi sono dedicato di più alla parte organizzativa, pedagogica e didattica. E quando non c'erano soldi ne ho cercati da altre fonti e in parte ne ho avuti realizzando attività prima impensabili.
Dunque, con un mucchio di ostacoli e imprevisti tutti sulle spalle, il mestiere di dirigente scolastio è ingrato e rischioso. Vale la pena?
Ora sono in pensione da un anno e dico ancora sì! Perchè abbiamo di fronte alunni che sono i cittadini di domani e per loro vale la pena superare tutte le difficoltà anche per risultati minimi.

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