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La scuola dell'odio
Cinemafrica - 24-10-2012
Nel dicembre del 1962 uscì nei cinema degli Stati Uniti La scuola dell'odio (Pressure Point) un film di Hubert Cornfield che segnò il sodalizio tra l'attore Sidney Poitier a il regista e produttore Stanley Kramer: quattro anni prima, nel 1958 avevano lavorato già insieme ne La parte di fango, ma il vero successo per la coppia Poitier/Kramer avverrà nel 1967 con Indovina chi viene a cena?.
A cinquanta anni di distanza dall'uscita de La scuola dell'odio, esce la versione homevideo italiana di questo psicodramma a tema razziale. Il dvd edito dalla A&R Productions and Distribution Co.: un'edizione essenziale nella quale si trova solo il film, nella doppia versione, originale e doppiata in italiano, senza la possibilità di scegliere eventuali sottotitoli ma con il trailer originale.

1962: in un ospedale psichiatrico un giovane medico in crisi, interpretato da Peter Falk, espone al direttore i suoi problemi nel seguire il caso di un ragazzo afroamericano che disprezza i bianchi. Il direttore dell'ospedale, interpretato da Sidney Poitier, per aiutarlo racconta la sua esperienza con un caso difficile in un carcere militare dove, nel 1942, durante la guerra, si trovò a seguire un americano di origini tedesche arrestato per sedizione. Il suo incarico era di correggere le tendenze antisociali del giovane, interpretato da Bobby Darin, e aiutarlo nel risolvere i suoi problemi con delle ansie che non gli permettono di dormire. Il giovane è di convinte idee filonaziste e il confronto con uno psichiatra nero si rivelerà un ostacolo da affrontare nonostante metta entrambi, medico e paziente, in crisi di fronte alle loro paure, alle loro debolezze e alle certezze che a volte sembrano vacillare.

La scuola dell'odio è tratto dal romanzo del Dr. Robert Mitchell Lindner nel suo libro Fifty-Minute Hour nel quale racconta un'esperienza realmente accaduta. Il film è interamente girato negli ambienti chiusi del carcere e dell'ospedale, e la maggior parte delle scene si svolgono all'interno dello studio dove avvengono gli incontri tra il dottore e il paziente. L'elemento claustrofobico aiuta a evidenziare il rapporto complesso tra i due protagonisti che rappresentano più che altro i simboli di due mondi e di due mentalità contrapposte. Tutto il film è costruito sulla contrapposizione di elementi simbolici che sono archetipi del rapporto conflittuale: il dottore e il paziente, il padre e il figlio, l'uomo bianco e l'uomo nero. Quando si prova a mettere in crisi, ad analizzare, ad affrontare questi rapporti allora si tocca un punto nevralgico, un nervo scoperto che apre il vaso di pandora e lascia fluire tutto quello che si cerca di nascondere, soffocare, tenere sotto controllo.

La scuola dell'odio trova non a caso i suoi momenti più forti e interessanti nel confronto tra il medico e il paziente, soprattutto grazie all'interpretazione convincente di Darin che scuote anche un Poitier che non si distingue in questo film per la sua interpretazione. Ne La scuola dell'odio il medico viene messo in crisi dalle provocazioni del suo paziente ma riesce a mantenere la sua integrità professionale fermo nelle sue convinzioni sulla possibilità di riscatto all'interno della democrazia americana: una dichiarazione di fiducia incontrastata verso gli Stati Uniti talmente schierata da sembrare un manifesto elettorale. Nonostante questo è interessante notare il contrasto tra la convinzione che il medico vuole continuare ad avere e il contesto che, al contrario, sembra evidenziare che la strada da fare per il completo raggiungimento dei diritti da parte degli afroamericani sia ancora molto lunga.

Alice Casalini

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