Gli spiccioli di Profumo
Giuseppe Aragno - 20-10-2012
"Scuola, l'orario lungo «vale» 721 milioni". Così titola, arrogante e spudorato, il giornale dei padroni, prima di salutare festante il miracoloso debutto di un "Fondo da ripartire per la valorizzazione dell'istruzione scolastica", che, incredibile a dirsi, risolverà in un sol colpo la vexata quaetio della "qualità" della formazione e aumenterà, per giunta, le ferie per gli insegnanti della scuola secondaria di primo e secondo grado, confermerà la norma "salva precari" e i favolosi progetti promossi da Miur e Regioni per trovare lavoro ai docenti rimasti senza incarico. Insomma, a dar retta a Profumo e alla stampa padronale, in Italia la scuola non ha più problemi!
Per tacitare i soliti dubbiosi guastafeste, non manca il balletto delle cifre. I risparmi che si faranno grazie all'aumento delle ore per gli insegnanti sono riportati, infatti, in una tabella che arricchisce, si fa per dire, la relazione tecnica di accompagnamento del provvedimento. Le cose starebbero così: costringendo i docenti a un disastro programmato, il sedicente governo tecnico risparmierà 128,6 milioni di euro di spesa nel 2013, 385,7 nel 2014 e 385, 7 nel 2015. E non è tutto. Stravolgendo il lavoro degli insegnanti di sostegno, i ragionieri impegnati a distruggere con sistematica furia la scuola pubblica riusciranno a spremere in risparmi 109,5 milioni di euro nel 2013, 328,6 nel 2014 e altrettanti nel 2015. Spiccioli, infine, deriveranno ancora dal taglio dei distacchi dei prof. presso il Miur, enti o associazioni: 2,3 milioni di euro nel 2013 e 7 milioni all'anno nel 2014 e nel 2015.
A conti fatti, pagati gli stipendi a ministri e sottosegretari, sottratti le notevoli cifre impegnate per sostituire nelle università da cui provengono gli scienziati capaci d'inventarsi questo marchingegno e i consulenti alla Bondi, al decantato "Fondo da ripartire per la valorizzazione dell'istruzione scolastica", l'anno prossimo non andrà il becco d'un quattrino, ma c'è l'impegno solenne che, dopo le elezioni politiche, chi si troverà a gestire la patata bollente dovrà trovare da qualche parte 548,5 milioni nel 2014 e 484,5 milioni nel 2015. In parole povere, asalerà così l'ultimo respiro ciò che ancora sopravvive dello "stato sociale".
Questo, però, riguarda il futuro. Nel frattempo, mentre il giornale di Confindustria vende fumo, il ministro Profumo, a misfatto compiuto, si dice pronto a un confronto e tira fuori dal cilindro un fantomatico "modello tedesco", che, a suo dire, ammazzata la scuola di ogni ordine e grado, renderebbe possibile la rivalutazione della formazione professionale e invoca l'immancabile patto tra scuola e mondo del lavoro. Se, quando dice "tedesco", l'ineffabile ministro abbia in mente il Reich di Hitler non è dato sapere. L'italiano medio però, che, poverino, non può volare alto come i suoi geniali ministri, da tempo pone invano un quesito e non trova risposta: qualcuno ha informato il governo che uno solo dei cacciabombardieri pronti per l'acquisto non costa più da 80 ma 127 milioni di dollari e che tutti assieme i velivoli non ci costeranno, come ci avevano raccontato, 12 miliardi di euro, ma 15 miliardi e 200 milioni? Sanno, il ministro Profumo e suoi impagabili sottosegretari, che sarebbe bastato rispedirli gratis al mittente per finanziare la scuola nei secoli dei secoli? La Corte dei Conti, che pochi giorni fa ha distrutto le legittime speranze di centinaia di migliaia di persone chiamate "esodate", affermando che il Paese è squattrinato, sa che dove non governa la barbarie nessuno mette un cacciabombardiere avanti alla vita umana? Sa che in nessuna parte del mondo si consente a un contratto di lievitare di giorno in giorno i suoi costi sino a raggiungere un'eccedenza del 60%?
Sono domande che sarà bene qualcuno si ponga, Profumo avanti a tutti. La gente che vive di lavoro non ne può più di chiacchiere e conti truccati.

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