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Il dato per certi versi più sorprendente riguarda l'altissima incidenza di diagnosi psichiatriche (64%) che tocca livelli impensabili, se si considerano gli stereotipi che gravano sulla professione docente considerata una sorta di "mezzo servizio". D'altra parte quella dell'insegnante è una helping profession, cioè un lavoro di relazione con il prossimo tra i più delicati in assoluto: riguarda infatti un'utenza particolare (bambini e adolescenti) e prevede con la stessa un rapporto unico nel suo genere perché "continuato" per più ore al giorno, tutti i giorni, per nove mesi consecutivi e per cicli di 3 o 5 anni. Ne consegue un'usura psicofisica importante che, proprio in ambito psichiatrico vede le sue maggiori conseguenze." (Vittorio Lodolo D'Orìa,
Inidoneità dei docenti: le patologie che la determinano, ottobre 2012).
Il ministro Profumo e l'intero governo dei tecnici, che della realtà scuola non hanno la più pallida idea, fanno senza dubbio parte di coloro che considerano una sorta di "
mezzo servizio" la professione di insegnante. Altrimenti non gli sarebbe potuto venire in mente un'enormità come quella di far passare l'orario di cattedra da 18 a 24 ore nella scuola secondaria, invece di diminuire quello dei
maestri. Così come avrebbero tenuto presente il recente, smisurato aumento dell'età pensionabile, abbattutosi ciecamente su una categoria sfibrata e demotivata, per la quale caparbiamente tutti i governi hanno ignorato la necessità di finanziare lo studio e la prevenzione dello stress professionale. Lo sanno anche i bambini che se l'orario è di 18 ore settimanali, ciò è dovuto al fatto che si tratta di una professione complessa, che ha bisogno di preparazione, progettazione, correzione di prove, valutazione: il che ne richiede almeno altre 18. Hanno invece voluto aggiungere lo sberleffo al danno: in cambio niente aumento (sarebbero almeno 500 euro), ma ben 15 giorni in più di ferie. Da godere ovviamente durante ... le ferie.
Leggi il
testo del provvedimento (articolo 3, p. 9 di quello pubblicato sul sito del "Sole 24Ore")
Barbara - 17-10-2012
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Cari colleghi,
è l'ennesima conferma della svalutazione della nostra professione, che negli altri paesi europei gode di una considerazione ben diversa, oltre che ad una superiore retribuzione.
Comunque, finchè continueremo ad accettare supinamente tutto questo, senza lottare o facendo sentire soltanto qualche voce, o generiche lamentele, restando divisi, anche quando si dovrebbe essere tutti in piazza a protestare indignati e, aggiungerei, un tantini arrabbiati, le cose potranno solo peggiorare e non solo per la nostra categoria, ma per la scuola pubblica, che vogliono distruggere.
Ogni scuola dovrebbe organizzarsi: occorre cercare un metodo efficace di lotta.
Io propongo il metodo di Amnesty International: inviare valanghe di lettere al ministero, cartacee (se elettroniche verrebbero convogliate nello SPAM). Noi ci stiamo preparando.
Un' insegnante di Ravenna |