Nuvola rosata
Marino Bocchi - 02-01-2001
In questi tempi dominati da animali elettronici, con un chip al posto del cuore, fa un certo effetto leggere che nella scuola media di Tione, provincia di Trento, una ragazzina con la veste variopinta si e’ presentata in classe accompagnata da un bel topone nero e lucente, “come fosse il suo migliore amico” (ANSA, 29 dicembre), che lei “accudiva ormai da qualche settimana” (Repubblica, 30). Ovviamente il roditore non ha gradito la compagnia cosi’ numerosa delle alunne impegnate nell’ora di matematica e dopo avere piu’ volte morso la mano della sua amichetta e’ fuggito , “seminando il panico tra studenti, professori e bidelli”. La protagonista quindicenne e’ una zingarella che risiede con la famiglia in una roulotte nei pressi della canonica ed e’ iscritta alla prima.
La notizia fa un certo effetto perche’ rievoca i tempi in cui si andava al pomeriggio lungo i fossi a cercare rane o bisce colorate da portare in classe il giorno dopo, animaletti che all’improvviso schizzavano sotto i banchi e la cattedra della maestra e l’impaurito trambusto che ne seguiva era l’espressione di un disordine spontaneo che interrompeva il fluire regolato delle giornate e delle ore di lezione.
Adesso che anche il disordine e’ programmato e pianificato sottoforma di scioperi autorizzati e spazi cosiddetti autogestiti, la bambina Rom che gioca con il suo topo, spuntato chissa’ da dove, probabilmente da uno scarico in cui l'operosa comunita’ locale deposita i propri rifiuti, ci ricorda che esiste una dimensione altra e diversa della vita, nella quale ancora crescono fiori di innocenza e liberta’.
Comprensibilmente, l’insegnante di matematica, preoccupata dell’aspetto igienico-sanitario, insieme a molti genitori ha fatto mettere a verbale del consiglio d’istituto la richiesta che la giovane Rom possa di nuovo “accedere alle lezioni al termine delle vacanze natalizie solo con un certificato medico che escluda qualsiasi tipo di contagio o infezione di qualsiasi genere”. Io comunque preferisco le parole del poeta di lingua sinta “Joska” Michele Fontana, qui in versione tradotta: “ Nuvola rosata lontana come fuoco. La zingarella va con il suo mistero. Tornera’ domani?”.

Laci baxt savorenge (buona fortuna a tutti). Felice anno nuovo.

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