breve di cronaca
Quel mazziere di Profumo
Senzapatria.blog - 11-10-2012
Ormai è ufficiale ed è agli atti: il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo ha perso il controllo delle metafore: "Il Paese va allenato" - ha dichiarato a Genova in un incontro pubblico - "dobbiamo usare un po' di bastone e un po' di carota e qualche volta dobbiamo utilizzare un po' di più il bastone e un po' meno la carota. In altri momenti bisogna dare più carote, ma mai troppe".

Non sfugge a nessuno l'incredibile gravità di una simile affermazione operata da quello che potremmo definire il moderno "mazziere" del governo tecnico imposto al paese dalle banche e dalla finanza internazionale.
Dopo le cariche, disordinate e violente, delle forze dell'ordine contro gli studenti medi di venerdì scorso, la boutade ispirata alla rozza morale del castigo corporale fa rabbrividire. Perché domani, 12 ottobre gli studenti, torneranno in piazza sfilando in almeno 50 città italiane tra le quali Bari. Ed il capitombolo retorico del ministro, rischia di produrre effetti imprevedibili e pericolosi per quanto riguarda la gestione dell'ordine pubblico visto che venerdì in piazza ci saranno decine di migliaia di studenti in solidarietà con lo sciopero degli insegnanti.



Per la scuola infatti, oltre all'ulteriore blocco dei contratti, dell'indennità di vacanza contrattuale e degli scatti d'anzianità fino al 2017, l'ultima trovata ministeriale è l'aumento dell'orario di lavoro degli insegnanti a 24 ore a parità di salario per le scuole secondarie superiori. Le conseguenze, inevitabili, saranno: peggioramento del "servizio" scuola, maggiori carichi di lavoro per i docenti, aumento dei docenti "soprannumerari" in varie discipline, la riduzione di migliaia di supplenze per gli spezzoni e di quelle brevi. Si tagliano quindi, ulteriormente, organico e risorse alla scuola pubblica in perfetta continuità con tutti i governi precedenti: compresi quelli "di sinistra". Ormai è evidente a tutti che questo Governo estremizzando alle estreme conseguenze la "ratio" liberista che considera la scuola un costo e non un investimento nel futuro - pur di difendere gli interessi delle banche e della speculazione finanziaria - affossa i diritti dei lavoratori e lo stato sociale privatizzando istruzione e sanità.

Contro questo disegno di stampo autoritario la "sfilata" e lo sciopero proposto dalla FLC-CGIL per il 12 ottobre è una risposta "elettoralistica" tardiva ed insufficiente ... in considerazione dei gravi vincoli imposti - alla libertà di sciopero nel pubblico impiego - proprio dai contratti (a partire da quello del 1995) formulati, stipulati e sottoscritti dalla CGIL scuola.
Per uscire dall'empasse e tornare ad essere - socialmente - incisivi è necessario "far saltare il tavolo" e riconsiderare quei vincoli contrattuali per quello che sono: carta straccia.
Perché non si può subire il bastone di Profumo porgendo l'altra guancia!


Per l'USI-AIT Puglia
Pasquale Piergiovanni


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