breve di cronaca
Obbligo ritardato e ammissione anticipata
Tuttoscuola - 19-11-2002


Si puo' andare a scuola prima ma si e' obbligati ad andarci dopo. Non
e' un gioco di parole.
Il disegno di legge delega approvato dal Senato prevede (e prevedeva
gia' nella sua stesura iniziale) che l'obbligo scolastico cominci
quattro mesi piu' tardi di quello che e' avvenuto per mezzo secolo.
Fino all'anno scorso infatti avevano l'obbligo di iscriversi in prima
elementare i bambini che avevano compiuto i sei anni o che li
avrebbero compiuti entro il 31 dicembre, perche' la norma generale
sull'obbligo ha sempre parlato di sesto anno di eta' (cioe' gia'
compiuto), ma la sua applicazione e' stata estesa anche ai quasi
seienni (sei anni entro il 31 dicembre).
Ora invece l'obbligo scatta quando i sei anni sono stati
effettivamente compiuti, cioe' entro il 31 agosto: in prima avranno
quindi l'obbligo di iscriversi solamente i seienni fatti.
Gli altri, che avevano l'obbligo di iscriversi ancora cinquenni
perche' nati tra il 1° settembre e il 31 dicembre, ora non avranno
piu' l'obbligo, ma solo la facolta' di farlo, cosi' come verra'
consentito a quelli che compiranno i sei anni entro il 30 aprile
successivo (in prima applicazione entro il 28 febbraio).
Insomma: in via teorica i bambini che compiranno sei anni di eta' tra
il 1° settembre e il 31 dicembre 2003 avranno l'obbligo di iscriversi
in prima l'anno dopo, cioe' dal settembre 2004. Ma se vogliono,
possono iscriversi facoltativamente gia' per l'anno 2003-04.
Francamente il ritardare l'obbligo al sesto anno compiuto e' una
puntualizzazione di cui non si sentiva il bisogno; sul piano logico
contraddice la stessa norma che liberalizza l'accesso.
Forse voluta per contenere l'ondina anomala delle iscrizioni
anticipate, rischia di generare invece solo confusione tra le
famiglie.
  discussione chiusa  condividi pdf