Legge Aprea: colpo di mano nella VIII Commissione Cultura
Giuseppe Vollono - 02-08-2012
ATTENZIONE!

Colpo di mano: nella VIII Commissione Cultura tentano di calendarizzare la legge Aprea, che determinerebbe l'aziendalizzazione della scuola, per lunedì prossimo 6 agosto 2012
Scriviamo tutti ai componenti della VII Commissione. Qui c'è il link all'evento Facebook per avere tutti i documenti da inviare a portata di click!!!


Scrivete alla VII commissione.

Basta collegarsi col sito Camera.it andare poi su VII Commissione e scrivere all'onorevole. É facile! BOMBARDIAMOLI DI E-MAIL! FACCIAMOGLI CAPIRE CHE LI TENIAMO SOTT'OCCHIO!

Questa è stata la mia missiva...

Oggetto: NO AL DDL APREA!
TESTO DELLA MAIL:
LEGGE APREA = SCUOLA IKEA! IMPEDITE LO SCIPPO D'AGOSTO DELLA SCUOLA PUBBLICA STATALE! NO ALLA PRIVATIZZAZIONE!

La legge 953, "Norme per l'autogoverno delle istituzioni scolastiche statali", cioè la mini-riforma Aprea che potrebbe essere discussa lunedì 6 agosto nel chiuso della VII Commissione, continua ad essere una provvedimento pericoloso e deleterio per le nostre istituzioni scolastiche perché prevede l'autonomia statutaria delle scuole, il forte ridimensionamento degli organi collegiali, la presenza di partner privati, anche finanziatori, nel 'Consiglio dell'autonomia' e nell'organo interno di autovalutazione.
Il ddl 953 sancisce giuridicamente la totale deregulation dell'istituzione scolastica statale, definitivamente trasformata in servizio per un'utenza da soddisfare attraverso una microgestione clientelare e locale.
In un contesto di dissoluzione progressiva della tenuta dell'istituzione scolastica, con il dramma occupazionale dei precari ancora irrisolto e gravi ritardi nelle procedure ordinarie delle nomine, si vuole tentare uno "scippo" estivo, varando un articolato che prescrive, anche nella sua versione "emendata" dal Pd, che non ha affatto neutralizzato la pericolosità e l'incostituzionalità della legge, l'esautoramento dei docenti, l'imbavagliamento degli studenti e la "balcanizzazione" della scuola. Ciascun istituto, infatti, dovrebbe dotarsi di un proprio statuto, che verrebbe redatto anche da soggetti "esterni" non si sa come cooptati; tale statuto deciderebbe il grado, gli ambiti e l'estensione della partecipazione dei docenti e degli studenti alla vita scolastica, escludendo gli Ata.
I poteri del dirigente verrebbero accresciuti oltremisura, mentre le speculazioni e il clientelismo dominerebbero, in una scuola ridotta a committente di affari lucrosi e snaturata completamente nella sua funzione!
Dobbiamo ribadire con forza l'autonomia della didattica e dei docenti, contrastando l'accezione e la concezione dell'autonomia sottesa alla legge Aprea. Per noi autonomia è garanzia di tutela della libertà di impostazione dell'insegnamento e della libertà di apprendimento in una cornice democratica, come prevede l'art. 34 della Costituzione, e non polverizzazione degli ordinamenti e delle regole che presiedono a processi educativi che devono valere ed essere necessariamente vincolanti per tutto il paese!
Come ha denunciato di recente Stefano Rodotà, la Costituzione sta diventando un limite e un ingombro, da atto fondativo della vita associata che era! I principi di libertà, dignità e uguaglianza da essa sanciti sono stati degradati a ostacoli da superare per consentire il trionfo della libera concorrenza! "L'orrore del debito", scrive il grande giurista, "è stato tradotto in una disciplina che irrigidisce la Costituzione, riduce oltre ogni ragionevolezza i margini di manovra dei governi, impone politiche restrittive e... mette seriamente in dubbio la possibilità di politiche sociali che pure trovano un riferimento obbligato nei principi costituzionali".
Difendere la scuola dal progetto di aziendalizzazione e privatizzazione proposto dalla Aprea, berlusconiana di ferro e assessore della corrotta giunta lombarda di Formigoni, significa difendere la Costituzione tout-court, perché non c'è politica sociale né diritto più urgente e più indicativo del livello di civiltà di un paese che la SCUOLA laica, plurale, di massa, gratuita.

IN DEFINITIVA:
- Approvando questo testo, si va oltre i principi economici del neoliberismo e si spalancano le porte del Far West dell'istruzione. Questa legge non è emendabile. Questa legge è inaccettabile, nel metodo e nel merito.
- E' inaccettabile che una legge di riforma degli organi collegiali, cioè della massima espressione della partecipazione e della democrazia scolastica, venga elaborata in camera caritatis, senza il dialogo non solo con gli interlocutori e i protagonisti del mondo della scuola ma con i cittadini tutti, unici e veri "portatori d'interesse".
- E' inaccettabile che una legge di riforma degli organi collegiali venga discussa e approvata in commissione e non in aula, al pari delle leggi 'prive di particolare rilevanza generale'.
- E' inaccettabile che una legge di riforma degli organi collegiali consenta la presenza di soggetti privati negli organi di autogoverno della scuola statale, in particolare nell'organo deputato alla valutazione interna, con il rischio che vengano abolite definitivamente la libertà, l'indipendenza e l'unitarietà del sistema scolastico italiano, sancite dalla nostra Costituzione.
Il mondo della scuola precario e non vi tiene gli occhi puntati addosso!
"Vi sembra normale, infatti, che a scuole chiuse, conclusi anche gli esami di Stato, nel periodo in cui gli insegnanti (quei fannulloni improduttivi!) sono in vacanza, il gruppo parlamentare del Pd si accinga a votare insieme al Pdl la proposta di legge di riforma del governo della scuola che trasforma la Scuola della Repubblica, delineata nella Costituzione, in una Scuola del mercato volta a riprodurre le disuguaglianze sociali e territoriali?
" (M. Boscaino).

Mail inviate a:
1. GHIZZONI MANUELA (PD)
2. SIRAGUSA ALESSANDRA (PD)
3. RUSSO ANTONINO (PD)
4. ROSSA SABINA (PD)
5. PES CATERINA (PD)
6. MELANDRI GIOVANNA (PD)
7. GRANATA FABIO (FLI)
8. PIPPO GIANNI (POPOLO E TERRITORIO)
9. DE TORRE MARIA LETIZIA (PD)
10. DE PASQUALE ROSA (PD)
11. DE BIASI EMILIA GRAZIA (PD)
12. COSCIA MARIA (PD)
13. BELCASTRO ELIO VITTORIO (MISTO)
14. BARBARO CLAUDIO (FLI)
15. BACHELET GIOVANNI BATTISTA (PD)
16. ZAZZERA PIERFELICE (IDV)
17. CAPITANIO SANTOLINI LUISA (UDC)
18. CARRA ENZO (UDC)
19. LEVI RICCARDO FRANCO (PD)
20. LOLLI GIOVANNI (PD)
21. MAZZARELLA EUGENIO (PD)
22. TOCCI WALTER (PD)
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