breve di cronaca
Deputato di AN gestira' la risiera di San Sabba
Il Manifesto - 06-09-2001
di FRANCESCA LONGO

E' la storia di un fascismo di confine che, anche questa volta - mai come questa volta - non farà prigionieri. E' il presente della Risiera di San Sabba di Trieste, unico campo di concentramento nazista in Italia con forno crematorio, e di una Comunità ebraica di quasi seicento persone, che non dimentica, né può dimenticare. Ed è cronaca: la giunta comunale succeduta a Illy nomina assessore alla cultura l'on. Roberto Menia, Alleanza Nazionale. Per regolamento, il Comitato che gestisce il Monumento Nazionale della Risiera di San Sabba ha per presidente l'assessore alla Cultura, ossia Menia, uno che non ha mai dismesso l'orbace, protagonista di decine di performances "di cielo, di terra e di mare". L'ultima - solo apparentemente la più "soft" - riguarda la collocazione dell'effigie del Podestà di Trieste Pagnini, nominato dai nazisti, nella galleria dei sindaci del Municipio.
In merito alla presidenza della Risiera, la Comunità ebraica di Trieste, in stretto contatto con l'Unione delle comunità ebraiche italiane, affida al presidente nazionale Amos Luzzatto, oggi a Trieste per inaugurare l'ampliamento del museo ebraico, ogni commento. "Non è una questione di regolamenti - afferma Luzzatto - ma di opportunità e sensibilità. La destra rappresentata da An dice di voler voltar pagina, ma poi in casi come questo fa mancare atti dimostrativi concreti". Un invito alla diplomazia, dunque, collegato alla delicatissima questione relativa alla visita ufficiale di Fini in Israele, visita su cui l'Unione ha posto un fermo veto.

Ma il triestino Raffaello Camerini, 80 anni, buona parte trascorsa nel ricordo di quanto il fascismo di confine fece contro gli ebrei, contro di lui e la sua famiglia, non ne può più e, con una lettera indirizzata al sindaco in occasione della Giornata della Cultura Ebraica, invita i correligionari a disertare qualsiasi incontro in una Risiera profanata dalla presidenza Menia. Il sindaco di Trieste, Dipiazza, di Forza Italia, difende l'assessore, ricordando che, se nel silenzio qualche trattativa si sarebbe potuta aprire, ora che è scoppiato "il caso", Menia rimane presidente. Avalla qualsiasi estorsione ai danni della memoria storica e chiude la questione. Aprendone molte altre.

"L'intenzione di fondo di Menia nell'occupare la carica di assessore alla cultura, che prevede anche questa presidenza - ha spiegato Silvio Cusin, psicanalista e profondo conoscitore della cultura ebraica triestina - è dimostrare che lui e il suo partito non c'entrano più con il passato, che con il congresso di Fiuggi sono cambiati, ma le critiche di questi giorni dimostrano che questo risultato non è stato raggiunto". Per Cusin, in generale, tutta l'Europa non ebraica "è portatrice di un senso di colpa inconscio verso gli ebrei" e in particolare "a livello dell'io, questi personaggi si credono 'redenti', pensano di aver pagato e di non essere più gli eredi del razzismo che permeava il fascismo".
Riemergono, una volta di più, l'inconsistenza e le contraddizioni di pacificazioni piovute dall'alto (a Trieste, emblematico, l'incontro tra Fini e Violante), volte a cancellare la storia, a "normalizzarla", a riscriverla. Ma come dimenticare che gli ebrei a Trieste erano, nel '38, più di 5.000 (il 14,4% del totale nazionale), settemila - in virtù di numerosi censimenti e delle solerti delazioni dei concittadini - al momento dell'occupazione nazista. Erano il motore economico della città e il punto di riferimento di quel mondo ebraico che, per sottrarsi alla persecuzione, raggiungeva, da Trieste, Israele. Non fu solo un caso dunque a portare in città Mussolini il 18 settembre del '38 e a fargli pronunciare il discorso premonitore delle leggi razziali. Non fu un caso nemmeno la Risiera. Molti ebrei triestini furono fascisti, ricordano gli attuali vertici locali di An - nel tentativo di calmare le acque senza dover rinunciare alla presidenza della Risiera. Certo, il mondo ebraico triestino, irredentista, fu anche vicino al fascismo. Pochi, però, sono rimasti a rimpiangere di esserlo stato.


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 Claudio Forleo    - 20-09-2001
ma smettetela