breve di cronaca
Solidarietà alle vittime del terremoto e del profitto
senzapatria.bloog.it - 21-05-2012
Le compagne e i compagni dell'Unione Sindacale Italiana - Sezione italiana dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori e Lavoratrici, esprimono il loro dolore e solidarietà verso tutte le popolazioni colpite dal terremoto di domenica 20 maggio 2012. Denunciano altresì che tra le vittime del sisma vi sono operai deceduti durante il loro turno di lavoro notturno e domenicale.



Questi lavoratori sono morti sotto il peso di capannoni industriali di recentissima costruzione a dimostrazione che, nonostante si continui a predicare che la migliore prevenzione sismica si debba attuare mettendo in sicurezza stabili abitativi e lavorativi, la logica perversa del profitto è prioritaria rispetto a quella della sicurezza delle persone. Con la solidarietà, il mutuo soccorso e appoggio dobbiamo dare la priorità alla difesa della vita umana contro la logica del profitto. Solo con l'autogestione nei luoghi di lavoro e nel territorio si potrà realizzare una effettiva prevenzione verso eventi naturali che purtroppo, per negligenza e logica affaristica, assumono dimensioni di devastazione e lutto verso le popolazioni colpite.

USI - AIT
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 zic.it    - 26-05-2012
Ferrara / Terremoto, capannoni crollati per “un’esasperata tendenza al risparmio”

La denuncia dell’Associazione Ingegneria sismica italiana. E’ dunque il disprezzo della sicurezza sul lavoro di un sistema industriale feroce, e non il sisma, ad aver ucciso i quattro operai morti a Bondeno e Sant’Agostino.

Perché a Bondeno e Sant’Agostino capannoni industriali vecchi di pochi anni sono caduti di schianto per la scossa di terremoto di domenica mattina, uccidendo quattro operai? “Sicuramente qualcuno ha operato con leggerezza, facendo economie”, denuncia Agostino Marioni, presidente dell’associazione ingegneria sismica italiana (Isi)

“Si e’ progettato non in maniera intelligente – spiega Marioni – i prefabbricatori fanno a gara a chi appoggia le travi per due centimetri senza sostegno. In una regione a rischio sismico, anche se non elevato, il buonsenso avrebbe consigliato altri provvedimenti che avrebbero avuto costi superiori ma marginali”. Invece, c’e’ stata “un’esasperata tendenza al risparmio”.

Su queste basi, pare improprio e fuorviante definire i quattro operai vittime del terremoto: sono le ennesime morti sul lavoro di un sistema industriale, quello italiano, che nel rincorrere il profitto non ha mai esitato a calpestare la vita delle donne e degli uomini che sfrutta

FONTE: www.zic.it