Lutto
Fuoriregistro - 19-05-2012
Il dolore e l'indiginazione per quanto accaduto stamattina a Brindisi sono i nostri. Colpita una scuola, i suoi ragazzi, il loro presente e il loro diritto a un futuro percorribile. Non ci sono scuse, non ci sono giustificazioni di nessun tipo. Nessuna radice per un albero marcio.
Altri indagheranno, cercheranno, nell'intricato intreccio degli eventi, ragioni, responsabilità, matrici.
A noi resta l'immagine di una mattina come altre, una mattina che avrebbe potuto essere di molti, spezzata dentro la sua normale voglia di esistere e di metterci, nonostante tutto, l'energia del nuovo oggi: viaggi, messaggi, interrogazioni, progetti, sorrisi, domande, risposte, amarezze, denunce, abbracci, dolcezze.
A noi resta l'idea che la violenza, vigliacca e nascosta, non fermerà la vita. Non ce la farà. Ricorrerà sempre ai suoi metodi complicati e protetti per tentare di coprire una debolezza di fondo: l'assenza di umanità.
Le lacrime di oggi sono il segno di un'umanità incancellabile e invincibile. Nonostante tutto.

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 Centro Formazione e Ricerca Don Lorenzo Milani    - 19-05-2012
MELISSA, 16 ANNI, UCCISA DAVANTI ALLA SUA SCUOLA. Altro non riusciamo a scrivere. Non abbiamo parole umane che possano descrivere quello che proviamo.

 Gli studenti della Val di Susa    - 19-05-2012
Questa mattina a Brindisi davanti a un Istituto scolastico è scoppiata una bomba che ha provocato la morte di una ragazza e diversi feriti.
Noi studenti della Valle di Susa ci sentiamo in dovere di portare solidarietà ai ragazzi coinvolti e alle famiglie. Nonostante non si sappiano ancora le vere motivazioni che hanno portato a compiere un gesto così folle, la notizia fa riflettere su quanto in Italia il clima sia teso.
Il nostro non è un semplice comunicato ma vuole essere un abbraccio sincero alle vittime, siamo veramente scossi e indignati perché sono stati colpiti ragazzi come noi.

 Movimento No Tav    - 19-05-2012
Il Movimento No TAV si stringe alle famiglie che tanto ed indicibile dolore stanno vivendo e a quei ragazzi la cui adolescenza rimarrà per sempre segnata.

Un colpo profondo, lacerante, al cuore di ognuno e di tutti: un attacco vile contro ragazze indifese e innocenti, che vanno in una scuola intitolata a chi venti anni fa cadde sotto un altrettanto vile agguato.

Non erano neppure nate quando Giovanni Falcone e Francesca Morvillo morirono.

Queste sono le cose che dovrebbero davvero preoccupare la ministra Cancellieri e magari farle prendere decisioni appena un po’ più sagge di quelle che ha preso in questi mesi: le forze dell’ordine vengano dislocate dove serve, distribuite sul territorio per espletare il loro compito primario di difesa dei cittadini, la digos impegni i suoi raffinati cervelli per studiare e prevenire le reali minacce per la collettività.

 Vincenzo Andraous    - 20-05-2012
Criminalità, ideologia, follia?
Quanto accaduto a Brindisi, in quella scuola, potrà avere i colori, i connotati, l’identità che la storia sarà capace di fornire, ma rimane il fatto che il valore della vita umana è inalienabile, il ruolo delle persone è incancellabile, come l’omicidio è imperdonabile.
Più ancora il comando affinchè i bambini, le donne, gli anziani, non si toccano, non si debbono toccare mai.
Chi ha commesso questa nuova strage, ha messo in atto l’infamia più grande, che non avrà un solo rigo di dimenticanza, di indifferenza, di colpevole disattenzione, è infamia più miserabile della propria miserabilità, è infamia che disintegra i sogni, le speranze, la fiducia nel mondo di bambini innocenti, dieci, cento, mille volte innocenti, di più ancora, perché donne bambine dallo sguardo in alto all’inizio della salita, piccole donne con il sorriso alla discesa.
Bambine che camminano nel luogo che è di tutti, nello spazio dove ci vanno tutti a scuola, nel tempio del conoscere e del sapere cos’è il rispetto per se stessi e per gli altri.
Piccole donne nuovamente tradite, ma stavolta non ci saranno foglie di fico sparse qua e là per coprire, mimetizzare, l’infamia più inaccettabile, stavolta non c’è possibilità di licenziare questa tragedia con una scrollata di spalle a breve termine, stavolta se ne deve parlare di questo dolore insopportabile per non scordare, per non spostare il baricentro, per non attenuare ulteriormente quel senso di comunità e di condivisione che nel nostro paese va consumandosi.

 francodore    - 26-05-2012
Ottavia a Melissa sa die ‘e su funerale

Unu baule che lizzu cun sos cumpanoz
Ei sos mastros tottu umpare
Sas lagrimas non hana a bastare
Ca nudda ancora sunu seig’annos

Non balet unu soddu pro campare
Chie a s’iscola hat fattu dannos
Fue!!! .. E mai ti pottas agattare
Cun pena manna fina a sos chent’annos

Sa pizzinnia solu ti podet fagher a donu
Crasa o barigadu issos umpare su tou perdonu.
Terranoa su 21 e maju 2012


Ottava per Melissa il giorno del funerale

Una bara bianca e dietro i compagni di scuola
E gli insegnanti tutti insieme
Non bastano lacrime per piangere
Quando si muore a soli sedici anni

Non vale un soldo bucato la vita vissuta
Di chi ha voluto uccidere a scuola
Va via !!... sparisci dalla considerazione di tutti
Possa vivere sino a cent’anni con gran pena

Solo la gioventù un giorno potrà farti il dono
Solo domani o dopo (oggi proprio no) soltanto loro, insieme, del perdono.