Fine stagione con capricci
Francesco Di Lorenzo - 05-05-2012
Dallo Speciale Notizie dal fronte 2011-2012


1.

Sembra che solo oggi sia stata smascherata la menzogna da sempre evidente. Infatti, anche la Cisl-scuola prende posizione netta sul fallimento del maestro unico nelle scuole elementari. Una riforma che partita nel 2009, non è stata accettata da nessuno, in primo luogo è stata rifiutata dalle famiglie. Se l'obiettivo era quello dichiarato di evitare la frammentazione di figure - di insegnanti - nella stessa classe, ebbene, il disastro è stato totale. Com'era prevedibile, ma qualche ingenuo ci era cascato, la frammentazione degli orari è aumentata e la rotazione degli insegnanti pure. Gli 'orari spezzatino', più volte citati e in più occasioni, la fanno da padroni. Quindi, il nascondere la mancanza di idee, di prospettive e di identità, con le 'bugie pedagogiche' che furono all'epoca diffuse, non solo non paga, ma fa perdere tempo. E deprime.

2.

L'unione degli studenti (Uds) e la Rete della Conoscenza, hanno organizzato per questo finale di anno scolastico una serie di iniziative per contrastare il piano del Governo. Intanto, per il 16 maggio, data fatidica in cui si svolgeranno le prove Invalsi, sono previste una serie di iniziative per boicottarle. Le prove saranno contrastate attraverso assemblee in cui si spiegheranno le ragioni del boicottaggio, ma sarà anche evidenziato il disaccordo totale con i nuovi tagli alla scuola relativi alle conseguenze della 'spending review'. A questo ennesimo 'schiaffo', la Rete della Conoscenza ha risposto indicando quattro proposte reali di sprechi che sarebbe opportuno eliminare: " tagliare le spese militari, i costi dei test Invalsi, i finanziamenti alle scuole e università private e introdurre l'open source nelle pubbliche amministrazioni". E così, il miliardo circa che l'istruzione dovrebbe dare, potrebbe essere sistemato. Ma chi li ascolta? Nessuno! Speriamo che almeno molti studenti diano il loro contributo partecipando alle proteste e alle assemblee.

3.

È sempre opportuno richiamare l'attenzione su certe cose. Anche perché, quando si lamenta la mancanza di risultati, si può capire da dove proviene l'origine del fallimento. I fatti: negli ultimi dieci anni i fondi per la formazione dei docenti e del personale della scuola sono diminuiti dell'81,4 per cento. Il dato è assolutamente allarmante. Si spende poco e niente per aggiornare e formare. E la situazione precipita, sfugge di mano. Le competenze non si inventano, se non c'è formazione continua. E così, mentre nelle leggi le competenze le vogliamo dagli studenti, ci dimentichiamo di costruirle in chi dovrebbe insegnarle. È un giro - un serpente che si morde la coda - veramente ridicolo. All'OCSE hanno più volte spiegato, con semplicità disarmante, che nelle Nazioni in cui si investe di più sugli insegnanti, si ottengono performance migliori. Hong Kong e Corea ne sono l'esempio: nei paesi ad economia avanzata, dove si spendono più soldi per la scuola, si ottengono competenze maggiori in Lettura, Matematica e Scienza.
Naturalmente da noi queste cose si sanno. Ci sono fior di tecnici e di pedagogisti che potrebbero scrivere dei trattati su questi argomenti. Solo che non vogliamo metterle in atto. Siamo capricciosi.

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