breve di cronaca
Tagli spesa pubblica 2012: la spending review di Monti e Giarda
Excite magazine - 30-04-2012
Il Governo Monti è al lavoro in queste ore per per tentare di ridurre la spesa pubblica e assicurare il pareggio di bilancio nel 2013. Impresa ardua, affidata ai vari tecno-ministri, primo tra tutti Piero Giarda.

Non è un caso che la relazione sulla "spending review" sia affidata al Ministro per i Rapporti con il Parlamento. Si tratta di un tema delicatissimo e, come e più delle altre misure adotatte fiono ad ora, strettamente legato all'approvazione dei parlamentari.

La "revisione" della "macchina dello Stato" è firmata Giarda ma anche Cancellieri, Severino, Di Paola, Terzi e Profumo. Ecco una prima sintesi dei tagli, in attesa del Consiglio dei Ministri previsto per le 15 di oggi, dove le intenzioni del Governo verranno illustrate nel dettaglio.

SCUOLA:
Il Miur, il ministero dell'istruzione, dell'Università e della ricerca, verrà "tagliato" in 4 mosse, ma "ogni euro risparmiato andrà investito per gli insegnanti".
1- Il primo capitolo punta a rendere più efficiente la gestione delle supplenze e mettere in condivisione spazi come biblioteche e segreterie.
2- La seconda mossa riguarda gli affitti (ma esclude le scuole): le strutture dell'amministrazione centrale del ministero dell'Istruzione costano ogni anno 12 milioni di euro di canoni. La volontà è di concentrare tutte le attività tra la sede centrale di via Trastevere e gli uffici di viale Carcani, a Roma. Questo consentirebbe un risparmio di circa 9 milioni di euro, il 75% dell'attuale spesa, che calerà così da 12 a 3 milioni.
3- Il terzo obiettivo riguarda la riorganizzazione degli uffici amministrativi: la volontà del ministero è di puntare a funzioni di indirizzo e coordinamento e ridurre le strutture che finora hanno gestito vari processi.
4- Un'ultima quota di risparmi arriverà cercando di acquistare beni e servizi online: in questo modo si punta a risparmiare circa 100 milioni, il 15% della spesa attuale.

DIFESA:
Il Governo ha approvato il 6 aprile il disegno di legge delega sulla riforma della Difesa che prevede al 2024 il taglio di 33mila militari e 10mila civili: generali e ammiragli caleranno del 30%. Il piano del ministro Giampaolo Di Paola prevede la dismissione in cinque anni del 30% delle caserme e dei mezzi (blindati, sommergibili, elicotteri). La scure si abbatterà quindi sui programmi, in primis il più costoso, quello dei supercaccia F35 Joint Strike Fighter: invece dei 131 velivoli previsti, ne saranno acquistati "solo" 90, con una riduzione di spesa di 5 miliardi di euro.

PROVINCE:
E' un capitolo a parte. Sono Enti previsti dalla Costituzione, quindi per abrogarle occorre una legge di riforma costituzionale che ha un iter lungo con quattro letture conformi di Camera e Senato. Il governo per risparmiare ha varato una legge che conserva questi Enti e le loro competenze, ma taglia drasticamente i costi politici.

EDIFICI PUBBLICI.
Da due anni è in corso il trasferimento della gestione di tutti gli edifici pubblici all'Agenzia del Demanio, che sta censendo anche le sedi in affitto. L'obiettivo è concentrare il più possibile: si punta a sedi uniche presso le prefetture in cui ricomprendere tutte le rappresentanze periferiche dello Stato (Ispettorato del lavoro, Provveditorato, ecc). Prima si proverà ad eliminazione l'affitto di locali, e nel breve periodo si abbasseranno i canoni di locazione.

ENTI LOCALI:
La riforma del Titolo V della Costituzione del 2001, ha trasferito molte competenze dallo Stato centrale a Regioni, Province e Comuni, che hanno aumentato quindi i rispettivi budget. La revisione della Spesa, ha spiegato il sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillo, riguarderà anche loro, "bisogna razionalizzare il patto di stabilità interno e riflettere su come modificarlo senza toccare i saldi".

INTERNO:
A livello centrale il piano prevede l'accorpamento dei Dipartimenti del Ministero, delle scuole della pubblica amministrazione e la soppressione di alcune direzioni centrali. A livello periferico verranno accorpate una ventina di prefetture minori. Il risparmio è di un milione di euro per ogni prefettura abolita. Allo studio anche la rivisitazione dei presidii delle forze di polizia sul territorio: si potrebbero trasformare alcune compagnie dei carabinieri in tenenze e lasciare commissariati al posto di alcune questure. Consistenti risparmi dalla creazione di una centrale unica di appalto per gli acquisti delle forze dell'ordine.

GIUSTIZIA:
Punto cardine del piano, ha spiegato il ministro Paola Severino, è "l'eliminazione dei tribunali sotto i livelli medi di efficienza" con risparmi di 80 milioni l'anno. Per le carceri si ridurranno gli agenti di polizia penitenziaria impiegando altri mezzi di controllo dei detenuti non pericolosi. Infine, risparmi di 200-250 milioni l'anno con la gara nazionale unica del servizio di intercettazioni telematiche ed ambientali.


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