E la nave va...
Laura Alberico - 23-01-2012
Le categorie servono a darci un ordine mentale, ad avere una visione della vita il più possibile giusta e priva di ambiguità. Così da piccoli si impara a distinguere il bene dal male, poi si cresce e, purtroppo le due sponde si avvicinano ed è sempre più difficile riconoscere chi sta da una parte o dall'altra. In questa situazione, spettatori o protagonisti di una realtà confusa il mondo continua a mostrare uno scenario multiforme in cui le vicende diventano un pasto obbligato da consumare, in solitudine o in compagnia.
Ogni tanto però si verificano eventi tragici come quello del naufragio della Costa-Concordia e allora ritornano allo scoperto i dubbi amletici che ci impongono di ridisegnare a grandi linee quei punti di riferimento che avevamo perso o forse soltanto dimenticato. Un modo di dire molto efficace e aderente alla realtà è " trovarsi sulla stessa barca" per indicare che in queste circostanze
si riscopre quel senso di solidarietà e condivisione che unisce la vita di tante persone, nel bene ma soprattutto in situazioni critiche. Il relitto della nave ci mostra senza veli il naufragio reale e immaginario di sentimenti e di valori, di certezze e aspettative che lentamente vanno alla deriva e che scuotono la coscienza, forse senza possibilità di riscatto o di assoluzione.
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