Il discorso che non farà Monti
Francesco Masala - 01-12-2011
(è solo un suo incubo, durante una riunione del Consiglio dei ministri)

Abbiamo imposto gli slogan "equità e sacrifici" e "patto generazionale".
Ecco come si fa: una patrimoniale straordinaria per i patrimoni a partire da 1,5 milioni di euro, a scaglioni verso l'alto, si riprende in mano lo scudo fiscale, si fanno patti con Svizzera e altri paesi semilegali, dal punto di vista finanziario, e si chiudono i rapporti con i paradisi fiscali, puntando all'esproprio di quelle ricchezze lì depositate, per tassarle come fa Equitalia a qualsiasi cittadino italiano.
Per quanto riguarda le pensione si mette un tetto alle pensioni, pari a cinque volte la pensione sociale, tanto chi ha avuto redditi e contributi alti qualcosa da parte l'avrà messo, ogni dirigente pubblico e privato dovrà percepire un reddito pari a 10 volte il reddito di un dipendente medio.
Le pensioni di anzianità saranno tassate con un contributo straordinario in proporzione inversa agli anni di contributi versati, si potrà andare in pensione con 35 anni di contributi, e un importo inferiore.
Tutte queste ingenti risorse andranno per metà a riduzione del debito, per la parte restante per contributi a scalare per l'assunzione, nel privato e nel pubblico, di qualche centinaio di migliaia di giovani, per i posti che si libereranno con il pensionamento a 35 anni di contributi, ecco il patto intergenerazionale.


Monti viene svegliato da un coro di ministri (tecnici) e sottosegretari (semipolitici) che in coro cantano l'inno dei bocconiani "Come sempre, come sempre, in culo agli operai". (Si noti la scelta della rima libera, anziché baciata, per indicare quanto sono concreti, che con la cultura non si mangia)

interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf