breve di cronaca
L'appello dei presidi: scuole occupate? Dite no
Corriere Fiorentino - 26-09-2011
«La scuola pubblica non si difende con le occupazioni». È il titolo della lettera aperta rivolta da 18 presidi toscani agli studenti delle scuole superiori prima che inizino le proteste.

«La scuola pubblica non si difende con le occupazioni». È il titolo della lettera aperta rivolta da 18 presidi toscani agli studenti delle scuole superiori. Nel documento i dirigenti dicono basta alle occupazioni, ma offrono ai ragazzi l'uso pomeridiano dei locali scolastici per organizzare forme di protesta alternative: «Gli studenti devono essere consapevoli che se la politica è una cosa seria devono essere credibili anche le loro forme di protesta. Dobbiamo dire che non risultano tali le occupazioni degli ultimi anni». «È infatti inevitabile - si legge nel testo - che si dubiti della genuinità delle motivazioni quando la protesta comporta un periodo più o meno lungo di vacanza».

Questo non vuol dire che i giovani non debbano fare politica: «La scuola deve senz'altro valorizzare l'interesse dei giovani per la dimensione politica, anche mettendo a disposizione i suoi locali in orario pomeridiano per approfondire i problemi della società e della scuola da loro più sentiti». Nel documento si sottolinea che «la scuola è un servizio pubblico, pagato dai cittadini con le tasse, e ogni giorno di interruzione delle lezioni è uno grave spreco di risorse. Senza contare che spesso durante le occupazioni vengono causati gravi danni a edifici e attrezzature». Gli studenti sono avvisati, chi occupa quest'anno potrebbe incorrere in severe sanzioni: «Come dirigenti abbiamo il dovere di garantire il rispetto delle regole che governano la comunità scolastica, tutelare il diritto allo studio e preservare l'integrità delle strutture scolastiche».


21 settembre 2011

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