Giuseppe Aragno - 26-09-2011 |
Condivido pienamente. Mi domando solo se la solidarietà dei docenti si ridurrà ancora una volta alle affermazioni di principio e alle belle parole, che lasciano il tempo che trovano, o sarà, infine, concreta e nelle scuole occupate, assieme agi studenti, ci saranno anche gli insegnanti, il personale Ata e i genitori. Le sconfitte subite dai movimenti di questi ultimi anni sono nate anche dall'isolamento degli studenti. Ci sono mille fronti di lotta e gli obiettivi comuni sono evidenti. Occorre saldare le lotte. Da questo punto di vista la difesa della scuola statale potrebbe essere il tratto d'unione, l'elemento unificante e decisivo di una battaglia di democrazia che nessuno può vincere da solo. Non è un percorso facile, ma non è l'unica via possibile. |
Corrado Mauceri - 26-09-2011 |
Condivido pienamente quanto afferma Aragno; o si riesce a trovare un momento unitario contro la politica dei tagli o si contnueranno a fare generose battaglie, ognuno con le proprie priorità e le proprie posizioni, ma senza risultati concreti. |
Franco Labella - 05-10-2011 |
Posso fare una modesta proposta? Nelle scuole occupate (ma le preferirei libere perchè mi parrebbe leggermente contraddittorio parlare di legalità in scuole occupate) di tutta Italia si potrebbero organizzare conversazioni (non oso scrivere lezioni) sulla Costituzione aperte anche ai cittadini. Magari chiedendo ai tanti costituzionalisti disponibili (non faccio nomi ma ce ne sono sicuramente per esperienza diretta) di parteciparvi con lo spirito giusto. Sarebbe un'utile occasione non solo per smentire sciocchezze sesquipedali come il referendum per la secessione ma anche per far apprezzare la mancanza di un insegnamento specifico e per smontare la bufala di "Cittadinanza e Costituzione". Qualche giorno fa ho seguito, da "intruso" interessato, gli incontri organizzati per i neo iscritti della Facoltà di Giurisprudenza della Federico II di Napoli ed ho avuto modo di apprezzare un contributo del prof. Massimo Villone, costituzionalista, che è riuscito in maniera chiara e coinvolgente a spiegare le tante castronerie legate alla c.d. "autodeterminazione dei popoli" , più chiaramente tentativo di secessione con cui i leghisti tentano di ammantare di praticabilità di quello che , come ha ricordato nella stessa occasione, il Presidente Giorgio Napolitano, è un reato perseguito già in passato con separatisti come Finocchiaro Aprile. Si può fare, credetemi, basta trovare il tasto giusto e la modalità comunicativa adeguata. Franco Labella - Coordinamento nazionale dei docenti di Diritto e Economia |
Giuseppe Aragno - 05-10-2011 |
Labella dice cose giustissime e di gente in gamba come Massimo Villone, che, però, ahinoi, ce ne ha messo per uscire dal Parlamento, se ne trova certamente. Sulla legalità occorrerebbe forse una riflessione. C'è ormai un'evidente contraddizione tra "paese legale" e "paese reale" e tutti i regimi autoritari hanno una loro formale legalità, rispetto alla quale ciò che si fa per opporsi, dissentire o resistere è per sua natura "illegale". Comunque, sì, la proposta è valida e interessante e andrebbe sostenuta. |