Sorridere fa bene al re
Francesco Di Lorenzo - 03-09-2011
Dallo Speciale Notizie dal fronte 2011-2012



Per il ministro Gelmini tutto va bene. Nella conferenza stampa di presentazione del nuovo anno, lo ha annunciato con la consueta calma e con il sorriso sulle labbra. La scuola inizierà regolarmente, tutti gli adempimenti sono stati fatti, gli studenti e le famiglie possono stare tranquilli. I tagli non incideranno sugli organici e altri bla bla di questo tenore. Parole che non fanno scandalo perché viviamo nel paese più ridicolo del mondo. Per accorgersene basta aprire (ma poco) gli occhi su ciò che è accaduto negli ultimi anni, con il clou che si è verificato negli ultimi mesi. Naturalmente sappiamo anche, da sempre, da dove proviene il buonumore del ministro Gelmini. La formula è stata più volte enunciata in alto: per non deprimere il pubblico è meglio farsi vedere sorridenti ed ottimisti. Ostentare qualcosa che nella realtà non c'è, insomma fingere. Che è una formula presa direttamente da qualche psicologo da strapazzo.

Infatti, a leggere sui quotidiani quello che accadrà (e non su clandestini fogli rivoluzionari) il nuovo anno scolastico si annuncia in questo modo: sparizione del tempo pieno, pesanti tagli agli organici, eliminazione delle scuole serali, ritorno delle classi pollaio e scuole fatiscenti come sempre. In più, si legge da 'tuttoscuola': "Per 5 milioni di famiglie cambierà il riferimento del dirigente scolastico. Verrà rivoluzionata la rete delle istituzioni scolastiche sul territorio: 5.600 (oltre la metà) verranno accorpate in 4.500, cioè le varie sedi verranno aggregate in un minor numero di istituzioni scolastiche (presidenze), con la soppressione di oltre 1.100. In totale le istituzioni scolastiche passeranno da 10.500 a 9.400, di cui 2 mila, le più piccole, date in reggenza a presidi di scuole più grandi. A Bari dovrà essere accorpato il 95% degli istituti del 1° ciclo. Nelle Isole verrà soppressa un'istituzione scolastica su 5". Ma non è tutto. L'anno scolastico inizierà con "appena il 34% degli edifici che detiene il certificato di agibilità statica assieme a quelli di agibilità igienico sanitaria e al certificato prevenzione incendi".

Se invece ci si ferma solo all'agibilità statica, che in un paese come il nostro non è un'invenzione metafisica, siamo al 45% . Cioè, solo il 45% degli edifici che frequentiamo noi, i nostri figli e chiunque altro, ha questo tipo di agibilità. Non per fare sempre i soliti confronti, ma le altre nazioni hanno, su questo punto, le seguenti percentuali: il 97% la Germania, il 94% la Francia, il 92% l'Inghilterra, l'88% la Spagna, il 77% la Polonia, il 71% il Portogallo, il 62% la Romania, il 58% la Bulgaria e il 52% la Grecia, che chiude la classifica.

Ma va tutto bene. Siamo tutti contenti. E poiché sorridere fa bene al re, molti lo fanno. Fingendo di non sapere che stanno facendo molto, molto male, a se stessi e agli altri.


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