breve di cronaca
Il PD e il modello Browne
Forum Insegnanti - 08-07-2011
Gli studenti cileni si oppongono al modello economico che li costringe ad indebitarsi a vita per studiare.
E' il modello Browne che il PARTITO DEMOCRATICO vorrebbe, invece, importare anche in Italia.





Università: il peggio deve ancora venire (di Francesca Coin su Il Fatto Quotidiano del 26.05.11)


Per il PD è il momento di scegliere (il Manifesto - 19.06.11)


L'educazione dev'essere pubblica. Perfino in Cile può finire il lungo inverno neoliberale (ma in Italia...) (dal blog di Gennaro Carotenuto)


Il sistema educativo cileno, contro il quale 700.000 studenti sono scesi in piazza ieri, non è dissimile da quello che pretenderebbe di impiantare in Italia la proposta di legge presentata tra gli altri dal senatore del Partito Democratico, Pietro Ichino (leggi l'ottima Francesca Coin). L'accesso all'educazione non sarebbe più pubblica e (semi)gratuita ma condizionata all'indebitamento di massa per molte decine di migliaia di € (dai 50 ai 100.000) per poter studiare per poi immettersi in un mercato del lavoro (quello odierno della precarietà strutturale) esponendosi (in Cile, come in Gran Bretagna come domani in Italia) al rischio continuo del fallimento. Tale sistema si basa su due grandi menzogne che paesi seri come la Germania non si berranno mai e propagandate da pifferai del modello come Francesco Giavazzi: la prima è che non ci siano i soldi da destinare all'educazione, all'università e alla ricerca pubblica. La seconda è che le classi popolari manterrebbero i figli delle classi medie agli studi senza usufruirne e perciò un sistema pubblico sarebbe ingiusto. Proprio gli oltre 30 anni di esperienza del modello cileno testimoniano che siamo di fronte a due menzogne al di là di ogni altra considerazione sull'utilità per qualunque paese del puntare su Università e ricerca. La prima è che la mancanza di fondi sia un fatto ineluttabile e non dipenda invece da precise scelte sull'allocazione delle risorse fatte dai governi. Un altro fisco, che colpisca l'evasione, funga da perequatore delle differenze sociali e che abbia come obbiettivo preciso quello di garantire servizi pubblici gratuiti ed efficienti, è possibile checché ne pensino Giavazzi e Ichino. La seconda è che in un modello educativo fondato sull'indebitamento le classi popolari neanche si pongono il problema se studiare o no. Ne sono semplicemente escluse, perpetuando le gerarchie sociali e senza alcun ascensore possibile. Il Cile è vicino, stiamo attenti.


Il commento è di Gennaro Carotenuto


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