Votare è un diritto ma anche un dovere di tutti i cittadini. Non sembra pensarla così il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. Apprendiamo che, durante una conferenza svoltasi a Palazzo Chigi per la presentazione dei due progetti "Valorizza" e "Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle scuole", la Gelmini intervistata in merito ai referendum sul nucleare, acqua e legittimo impedimento abbia dichiarato che non ritiene utile andare a votare.

Riportiamo di seguito le sue parole: "Non andrò a votare, credo che i quesiti siano piuttosto inutili e servano alla sinistra per mettere in difficoltà il governo in carica, per cercare di ostacolare ancora una volta le riforme del presidente Berlusconi e non mi sembra servano al paese".

I referendum e la volontà popolare

I quesiti cui fa riferimento il ministro Gelmini è quello che si terrà il 12/13 giugno. Si tratta di un referendum abrogativo, questo significa che i decreti presentati sono già stati approvati dal Parlamento e chi vota "sì" esprime la volontà di abrogare le leggi vigenti, chi scegli il "no" dichiara di essere d'accordo con quanto già approvato.

La validità del referendum è subordinata al raggiungimento del quorum, per essere valevole devono votare il 50% + 1 degli aventi diritto al voto.

I cittadini possono far valere la propria opinione su temi di fondamentale importanza che avranno ripercussioni per il futuro di tutta la popolazione. Non importa cosa si vota l'importante è che l'espressione della volontà popolare venga riconosciuta e rappresentata.

Non si capisce come mai un incaricato del Governo non ritenga opportuno votare e consigli i cittadini di fare altrettanto. Non ci si spiega perchè l'esempio di democrazia non giunga dalle istituzioni. Il Ministro dell'Istruzione, responsabile dell'educazione e della formazione dei giovani, invita l'elettorato a non avvalersi dei propri diritti e a non espletare i propri doveri.