breve di cronaca
La scuola a confronto con la comunità
scuolachefarete.it - 10-05-2011
La cultura umanistica nelle democrazie

di Carlo Sorrentino, Professore di sociologia dei processi culturali - Università di Firenze

(Un commento al reportage The Fragile Success of School Reform in the Bronx dello scorso 6 aprile - ndr)

Accogliere i propri studenti all'ingresso della scuola. E' questa una delle tante iniziative ideate da Gonzalez, giovane preside della scuola media 223, una delle più difficili del South Bronx a New York, che sta diventando un punto di riferimento in città, proprio grazie all'impegno del suo capo d'istituto e alle tante iniziative realizzate per far sentire maggiormente a loro agio gli studenti e per stimolarli ad andare a scuola, in un quartiere dove l'evasione scolastica è elevatissima.
Lo racconta il dettagliatissimo articolo pubblicato da The New York Times Magazine e tradotto dall'Internazionale .
Ovviamente non è possibile paragonare il modello scolastico americano con quello italiano, troppe le differenze. Ma ciò che sorprende e interessa nell'alacre lavoro di Gonzalez è l'ostinazione con la quale persegue progetti caratterizzati tutti dallo stesso presupposto: incoraggiare all'apprendimento attraverso un confronto costante con la comunità nella quale l'istituto è inserito.

Per questo motivo molte sono le iniziative tese a far entrare nell'edificio scolastico anche i genitori degli allievi e comunque gli adulti del quartiere, che ogni giovedì sera sono invitati a trascorrere due ore a scuola per leggere testi messi a disposizione dalla biblioteca.
Il preside ha rafforzato tale invito lasciando delle ceste con i libri nelle lavanderie a gettoni della zona, ma anche negli ambulatori e nei negozi. Evidente l'intento di far percepire l'edificio scolastico come luogo simbolico del sapere e dell'apprendimento, potenzialmente aperto a tutta la comunità, con la quale si cerca costantemente il dialogo.

Allo stesso tempo, Gonzalez è consapevole di come l'apertura ad altri contesti sociali sia fondamentale per ragazzi che spesso non hanno alcuna occasione d'uscire dal quartiere. Ecco allora i frequenti inviti a professionisti che provengono da mondi lontani fisicamente e culturalmente dal Bronx, proprio per allargare i confini del sapere, ma anche quelli geografici: ambedue stimolano la mobilità sociale.


  discussione chiusa  condividi pdf