breve di cronaca
La riforma Gelmini alla prova dei fatti
Radio Pereira.it - 09-03-2011
L'esperienza di un'insegnante

Gentile signor Pereira, sono un'insegnante di ruolo di scuola primaria da più di dieci anni.
Scrivo per segnalare quelli che nella mia esperienza sono stati, negli ultimi due anni, gli effetti della cosiddetta riforma Gelmini, effetti che purtroppo, ho potuto constatare solo legati ad aspetti negativi come:
1) La diminuzione delle compresenze (due insegnanti in classe nello stesso momento)
2) La diminuzione del tempo-scuola (da 30 ore a 29 ore settimanali)

1) Il primo effetto, cioè la diminuzione delle compresenze, ha creato una serie di reazioni negative a catena; - innanzitutto la difficoltà a lavorare in piccoli gruppi per il consolidamento delle abilità e conoscenze (rivolto principalmente ad alunni in difficoltà); - l'impossibilità di aderire a progetti altamente educativi e complessi come il teatro; - la difficoltà ad eseguire, individualmente e oralmente, verifiche di storia, geografia e scienze; - la difficoltà a sostituire le colleghe assenti; è sempre più frequente la modalità di dividere la classe in piccoli gruppi da spalmare su altre classi, comportando disagio per gli uni e per gli altri trasformando, a volte, la didattica in semplice sorveglianza.

Le coordinatrici di plesso, cioè insegnanti in servizio, devono, durante la mattinata, cercare di capire come fare per "coprire" la classe della docente assente e ciò, a mio avviso, crea disagio, nervosismo e sicuramente non aiuta la didattica.
Quando le compresenze spariranno completamente anche queste già inadeguate soluzioni tampone diventeranno impossibili da attuare. Cosa succederà quando mancherà un'insegnante? Va infatti ricordato che i tagli alla scuola cancellano di fatto le supplenze in molti istituti.

2) Il secondo effetto, cioè la diminuzione del tempo-scuola, ha, nel mio caso, tagliato un'ora di attività opzionale che, in termini didattici, significa un'ora in meno di potenziamento nel campo della matematica.
Non ultima (forse collegata indirettamente alla riforma perché dipendente dal contributo delle famiglie) è stata la diminuzione di fondi per l'acquisto del materiale dei progetti; l'anno scorso avevamo a disposizione 100 euro per classe; quest'anno solo 39 euro.

Non ho ancora sperimentato "l'insegnante unico", con l'accorpamento delle principali discipline (finora le due discipline, italiano e matematica, erano separate) ma, da alcune colleghe, ho raccolto pareri sfavorevoli: sottolineano il fatto che non riescono a dedicare, nella preparazione della didattica, lo stesso tempo e cura del passato, proprio per il fatto che sono due e bisogna, per forza, ridurre attenzione, aspettative ed energie; ciò, a mio avviso, abbasserà inevitabilmente il livello di preparazione degli alunni.

Tutto questo impoverimento della didattica, produce inoltre nel corpo docente, abituato a lavorare con dignità e professionalità, sconforto ed indignazione.

RingraziandoLa per l'ospitalità, le porgo i miei più cordiali saluti.

Lettera firmata


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