Bologna: diversità a confronto
Giovanni Cocchi - 09-03-2011
In risposta ai dubbi di un Presidente di Istituto se scendere in piazza

Gentile signora, in un suo garbato messaggio lei dice:

"dobbiamo rispettare anche il silenzio dei genitori moderati o dei genitori che vedono il senso della riforma...in questo modo si invita velatamente a chi non è d'accordo a scendere in piazza ad allontanarsi dal Coordinamento".

1. "i genitori che vedono il senso della riforma" - francamente io conosco solo genitori ed insegnanti che vedono il senso della riforma, anche se le gradazioni sono diverse: si va dal semplice risparmiare (nel migliore dei casi) fino al costruire una società più ingiusta (per i più critici). ecco, se lei conosce genitori che vedano invece un senso più apprezzabile o nobile della riforma (o ne conosce le motivazioni) sarei davvero interessato a conoscerne qualcuno per confrontarmi con loro di scuola e non di politica;

2." i genitori moderati" - capisco invece benissimo il silenzio dei genitori moderati, e tutto l'impegno e la passione che ci metto (come insegnante che vorrebbe appunto avere le migliori condizioni per non inculcare niente ma per tirare fuori il meglio dai suoi alunni; come genitore che vorrebbe il meglio per le sue due bimbe) è proprio rivolto a cercare di convincere quei genitori che in questo modo non si fa il bene dei loro figli, ma il loro danno. Per quanto mi riguarda possono votare Berlusconi o chi gli pare, ma li vorrei accanto a me a gridare che così, sulla scuola, non va bene, che sulla scuola si deve cambiare politica. Li vorrei accanto a me perchè ho detto, continuo e continuerò sempre a dire che una buona scuola è un diritto di tutti, un bene comune indivisibile.

Chi mi conosce sa che l'ho sempre detto (ero a capo della delegazione che andò a contestare e a parlare col presidente del governo Prodi per chiedergli il tempo pieno, quando inaugurò la mediateca di San Lazzaro), anche quando a stare in silenzio erano i genitori progressisti; ho detto in una precedente mail che occorrerà continuare a dirlo e ricordarlo anche se e quando ci fosse una maggioranza diversa. Se lei è mai stata a una riunione del Coordinamento non avrà mai sentito parlare bene, anzi, riguardo alla scuola, di nessun governo, perchè molti di noi sono già abbastanza vecchiotti da ricordarsi tutte le nefandezze sulla scuola anche dei governi di centro-sinistra (la legge sulla parità di D'Alema, il cacciavite di Fioroni, ecc.).

E' ovvio che anch'io, come lei, ho le mie idee politiche che immagino diverse dalle sue, non è qui un problema: è invece proprio questa diversità che, se sapesse confrontarsi ed unirsi per il bene della scuola, dovrebbe fare la ricchezza del coordinamento, non impedirgli di prendere posizione e di essere solo uno strumento tecnico, perchè il non prendere posizione è invece prenderla eccome, vuol dire "la scuola va bene così com'è"); solo se io e lei riusciremo a capirci e a non sospettare l'uno dell'altro di usare la scuola per altre cose che non siano il bene della scuola (come hanno fatto tutti i governi) faremo quattro passi avanti nel bene dei nostri ragazzi. E' per questo che spero sinceramente di avere il piacere di conoscerci meglio, se non questa volta in piazza insieme (magari là ci vediamo la prossima volta, col governo di centrosinistra), almeno alle riunioni del coordinamento al quale la invito accoratamente a partecipare.

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