breve di cronaca
Incostituzionale l'inserimento dei precari in coda
Cobas Napoli - 12-02-2011
Grande vittoria!

La consulta con la sentenza n. 41 del 09/02/2011 ha dichiarato incostituzionale la norma che impediva ai precari di trasferirsi in altra provincia mantenendo il proprio punteggio. Pertanto, l'inserimento in coda nelle Graduatorie ad Esaurimento previsto dalle norme varate lo scorso anno dalla Gelmini , viola il principio di uniformità del diritto sul territorio nazionale e si dovrà provvedere alla rettifica delle graduatorie.

Come Cobas Scuola abbiamo sostenuto il ricorso contro le "code" perché siamo convinti che, oltre ogni opportunismo ed egoismo regionale, andasse salvaguardata l'uguaglianza dei diritti e la parità di trattamento dei lavoratori in tutto il paese. Questa vittoria dimostra, ancora una volta, come questo governo ignori e violi in maniera ormai sistematica leggi, codici e procedure, sconfinando ai limiti di ogni legalità.

Il nostro ufficio legale sta mettendo a punto una messa in mora in forma di prestampato da inviare agli organi competenti attraverso lettera raccomandata per richiedere l'immediato riconoscimento dei propri diritti. A stretto giro tutti i ricorrenti riceveranno le relative istruzioni.

Cobas Scuola Napoli

  discussione chiusa  condividi pdf

 Giuseppe Aragno    - 12-02-2011
Impedire ai precari di trasferirsi in altra Provincia, conservando il loro punteggio è incostituzionale. E' una bella notizia, che, tuttavia, induce anche a riflessioni amare.
Non avevano e non hanno torto gli studenti a contrastare come si può, con tenacia e coraggio, ma senza il sostegno dei docenti, dei genitori e dei "grandi" sindacati, la "riforma" Gelmini. All'Università ci stanno ancora provando, nel silenzio della stampa e nell'irritato fastidio dei docenti, impedendo ai Senati accademici di approvare gli Statuti. Sono sogni di ragazzi? Pratiche "sovversive"? A leggere questo comunicato dei Cobas, sembrerebbe proprio di no. L'intera struttura formativa del progetto governativo è evidentemente debole e incostituzionale nella sua stessa "filosofia". Bisognerebbe "pensare" una strategia di attacco complessivo in piazza, nelle aule e nei tribunali. Ma chi dovrebbe farlo? Umberto Eco, nei giorni scorsi, attaccando Berlusconi ha accennato all'onore dei docenti, ricordando gli undici - dodici per la precisione - che non giurarono fedeltà al fascismo. Avrebbero, a suo modo di vedere, salvato l'onore della categoria. Con il rispetto che si deve a un uomo di grandissimo valore, è vero il contrario. Quella sparuta pattuglia di coraggiosi mostrò al mondo il disonore di una categoria.
Si parla molto, forse troppo, di "cultura della legalità". Nulla da dire. Non sarebbe male, però, se si provasse anche a riflettere sulla differenza profonda che c'è tra "legalità" e giustizia. Non sono sinonimi e non è scontato che ciò ch'è legale sia giusto.

 Norma Casilio    - 13-02-2011
E' una bellissima vittoria, che mi consola un po'. Sto per andare in pensione e vedere come è stata ridotta la scuola italiana per cui ho tanto lavorato mi fa male al cuore. Sono felice che la filosofia "padana" che sottende alla decisione della Gelmini almeno in questo caso sia stata sconfitta