Contributi volontari: un motivo per dire no
Francesco Mele - 01-02-2011
Un proposta neanche tanto provocatoria

Mi rivolgo al 56,5 % delle scuole italiane che, secondo il 44° rapporto CENSIS chiedono un contributo volontario ai genitori, a partire dalla mia, che porterò come esempio per il ragionamento che sto per fare.

Premetto, innanzitutto, che parlerò degli ormai famosi residui attivi e, per chi ancora non fosse avvezzo al termine, informo che si tratta dei crediti che le scuole vantano nei confronti dello Stato per aver "anticipato" spese che lo Stato non ha mai conferito alle scuole, pur essendo di sua stretta pertinenza. Si tratta in prevalenza di stipendi per supplenze e per i commissari degli esami di stato. Stipendi che le scuole hanno però onorato nei confronti dei lavoratori cui spettavano reperendo i fondi necessari da altri capitoli di spesa con entrate non vincolate.
Nelle 56,5% delle scuole a cui mi riferisco è molto probabile che per coprire le spese degli stipendi si sia fatto ricorso ai contributi volontari dei genitori.

Questo dei residui attivi è stato un tema oggetto di una grande battaglia mediatica dei vari coordinamenti di Consigli di Istituto che spontaneamente si sono costituiti in varie provincie e che hanno reclamato a gran voce che tali crediti venissero onorati, anche perché ciascuna scuola aveva ormai accumulato cifre davvero consistenti fino a 500-600 mila euro nei casi più estremi.
Ci sono state interrogazioni parlamentari al riguardo, comunicati stampa, lettere al Ministero, incontri con i dirigenti degli Uffici Scolastici Regionali, minacce di class action, ma sembrava non ci fosse alcuna soluzione al problema, anzi, addirittura, in una nota del dicembre 2009, il MIUR disponeva di togliere tali crediti dalle entrate - come si è sempre fatto e come è lecito fare per i crediti - e di "parcheggiarli" in una voce di bilancio che tutti abbiamo subito individuato come l'anticamera della radiazione.
La manovra, disvelata nei suoi intenti, non ha avuto successo e le scuole si sono rifiutate di adottare questo declassamento dei residui attivi, nell'approntare il Programma Annuale (bilancio preventivo) del 2010, in qualche caso addirittura i CdI si sono rifiutati di approvare i Programmi Annuali, suscitando molto scalpore e dibattito anche sui giornali nazionali.

Questa forte resistenza dei CdI all'idea del "chi ha avuto ha avuto chi ha dato ha dato" ha prodotto alla fine i suoi primi significativi, anche se non definitivi, effetti.

Tra luglio e dicembre del 2010, in due tranches distinte e successive, le scuole del paese hanno cominciato a ricevere una parte dei residui attivi accumulati negli ultimi 5 anni. Importi consistenti, anche se ancora poco rispetto a quanto avanzato dalle singole scuole.
Nella mia scuola, ad esempio, che avanzava 330 mila euro, a luglio sono arrivati 60 mila euro e a dicembre 70 mila: 130 mila euro in totale che riducono a 200 mila euro i residui attivi della mia scuola.
Cosa deve fare la scuola? In questo caso (così abbiamo fatto nella mia), deve cancellare dei residui attivi fino all'importo ricevuto, scegliendoli preferibilmente tra i più "antichi".
Ma cosa succede di particolare a causa di questi arrivi di soldi freschi?
Succede che fondi che fino all'anno scorso risultavano nelle entrate ma erano di fatto soldi finti (più corretto chiamarli virtuali) adesso diventano soldi veri e propri che la scuola può spendere per davvero!

Arrivo allora alla proposta indecente.

Di fronte a questa inattesa liquidità io propongo che in quel 56,5% di scuole che richiedono soldi ai genitori per "sopravvivere" si dica: "cari genitori, fino ad oggi vi abbiamo chiesto un contributo volontario di tot euro per queste e queste altre spese, ma quest'anno dallo Stato abbiamo ricevuto crediti pregressi per un ammontare di tot euro che finora abbiamo contabilizzato come entrate, anche se virtuali. Questo ci consente per quest'anno di fare a meno del vostro contributo volontario sostituendolo con i fondi dei residui attivi che ci sono stati accreditati. Tutt'al più potremmo mantenere la voce di bilancio dei vostri contributi volontari e considerarla virtuale a meno di richiedervela successivamente se dovesse rivelarsi necessario".

Indecente, vero?

Sarà senz'altro indecente per alcuni DS e DSGA, ma penso che sarebbe molto apprezzata da tutti i soggetti coinvolti nella scuola, studenti, genitori e, perché no, anche docenti e ATA.
Mi sono consultato con degli esperti e mi hanno confermato la piena fattibilità della cosa quindi si tratta di una scelta alla portata dei CdI (di quel 56.5%) che non hanno ancora approvato il Programma Annuale. Sarebbe, alla fin fine, un modo per restituire ai genitori di oggi, quanto impropriamente sottratto ai genitori degli anni precedenti. Anche se i soggetti sono diversi direi che si tratterebbe comunque di una decisione improntata alla massima correttezza nelle relazioni tra scuola e genitori

interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 Laura    - 06-02-2011
I soldi che il sign. Mele dice che sono arrivati, e IN PARTE, sono soldi già spesi dalla scuola per pagare supplenze brevi, ore eccedenti dei docenti e quant'altro...ciò che non hanno ricevuto nel 2008 e nel 2009 (e non riceveranno perché promessi da D.M. 2007, ma non elargiti) sono i fondi per il funzionamento amministrativo e didattico, l'indennità di funzioni e di direzione per la sostituzione del Dirigente e il DSGA.
Null'altro.

 Francesco Mele    - 08-02-2011
No Laura, ti sbagli, sono proprio fondi che vanno a coprire i residui attivi accumulati dalle scuole gli anni precedenti, e non "fondi per il funzionamento amministrativo e didattico, l'indennità di funzioni e di direzione per la sostituzione del Dirigente e il DSGA" come tu dici. Sempre che DS e DSGA non dichiarino il falso e lo stesso facciano tutte le scuole del paese che li hanno ricevuti ...
Per la cronaca, la mia scuola, mentre ha ricevuto 137mila euro di Residui Attivi relativi agli esercizi precedenti, in quest'anno ne ha accumulati altri circa 50 mila per cuii adesso l'ammontare complessivo dei residui attivi è di 240 mila Euro dallo Stato.

saluti
francesco