breve di cronaca
Discriminazione governativa
Agenzia Radicale - 31-01-2011
La Gelmini oltre a tagliare le borse di studio discrimina i docenti di materie umanistiche e del Sud

di ALESSANDRO FREZZATO

Per il nostro Governo le materie umanistiche non sono importanti. Non esiste quindi la storia, la letteratura italiana, la filosofia, la storia dell'arte, l'archeologia, ectc. In buona sostanza non è importante la tradizione di saperi che conservano la memoria e il patrimonio di una nazione.

Lo dimostra il fatto che i docenti che insegnano queste nobili e importanti materie, insieme a quelli del sud sono stati esclusi dal Consiglio dell'Anvur (l'agenzia nazionale di valutazione del sistema universitarioe della ricerca), che è un organismo nominato dal Consiglio dei ministri. A tale agenzia spetta un compito fondamentale: giudicare la qualità degli atenei e degli enti di ricerca.

Inoltre dalle valutazioni discendono i finanziamenti che premiano i risultati migliori. Per questo l'esclusione dell'area umanistica solleva allarme e preoccupazione nella comunità intellettuale, diventando anche un caso politico. "Ora che finalmente l'Agenzia viene attivata", ha dichiarato Luigi Zanda, vicepresidente del gruppo del Partito Democratico a Palazzo Madama, "il governo ricade nella cattiva abitudine di dividere la cultura tra discipline buone e discipline cattive, e le Università tra quelle del Nord e quelle del Sud".

Sbalordito edeluso si dice Salvatore Settis, chefa parte del comitato che aveva proposto una rosa di quindici candidature al ministro Gelmini, la quale poi ha selezionato sette nomi rappresentativi delle varie aree disciplinari, ma non delle scienze umane. "Non riesco a comprendere le ragioni dell'esclusione", interviene lo studioso."Abbiamo lavorato con serietà e rigore, mettendo in gioco la nostra esperienza internazionale e le nostre competenze. "E ora vediamo che sono state tagliate fuori le scienze umane e l'intero Mezzogiorno".

Lascia molto perplessi e sconcertati che un ministro come Maria Stella Gelmini, che afferma di voler difendere sempre il sacrosanto principio della meritocrazia nellascuola e nell'università (senza mai concretizzarla sul serio però), abbia messo in pratica un'esclusione così insensata e discriminatoria.

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